Mine Vaganti
Un bel film, pieno di tutto, amore, amicizia, affetto, passione, famiglia, ironia, profondità, vita, morte, pregiudizi, dissacrazione, prigionia nelle convenzioni e libertà.
È un film sulla scelta di essere liberi e scegliere la propria vita in base alle proprie inclinazioni e non a quello che gli altri vogliono e si aspettano da noi. Questa grande lezione di vita ce la fa la Mina vagante, la nonna, attrice bravissima, di questa famiglia borghese del Leccese proprietaria di un pastificio, dove c’è stato messo amore e passione fin dalle origini, chi prenderà le redini dell’azienda?
Il maschio il maschio, solo il maschio conta, come quelle mentalità provinciali di 50 anni fa, ma la città, Roma, è lontana e la gente mormora.
C’è un po’ di Almodovar nei balletti degli amici gay e nelle canzoni a tutto volume; ironia e dissacrazione più di tutti incarnati nella zia, Elena Sofia Ricci, che vive di ricordi di fughe dalla realtà di quella casa e che può vivere amore e sessualità solo denunciando “al ladro al ladro!” in piena notte, mentre un uomo sgattaiola fuori dalla sua stanza.
Le passioni, emozioni, amori fuori dalle convenzioni possono esser vissute solo di nascosto, lontano, represse, o quelle legittimate dai costumi come le corna alla moglie.
Ma c’è la Mina vagante che dispensa regole di vita su come essere felici e liberi, Antonio e Tommaso le ascolteranno?
Belli tutti i personaggi, dai capi famiglia, alle cameriere, alla ragazza sui tacchi che riga le macchine, è follia? Solo Mine vaganti.
Forse solo un po’ troppo macchiettistico la figura del padre.
E si finisce in una distesa di dolcetti come ama tanto Ozpetek.
Rating:
Regia: Ferzan Ozpetek
Sceneggiatura: Ferzan Ozpetek, Ivan Cotroneo
Cast
Antonio: Alessandro Preziosi
zia Luciana: Elena Sofia Ricci
Vincenzo: Ennio Fantastichini
nonna: Ilaria Occhini
Stefania: Lunetta Savino
Alba: Nicole Grimaudo
Tommaso: Riccardo Scamarcio
Marco: Carmine Recano
Salvatore: Massimiliano Gallo
Anno: 2010
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