La figlia oscura

Questo film adattamento del romanzo omonimo del 2006 di Elena Ferrante, presentato al 78ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia è l’esordio alla regia di Maggie Gyllenhaal.

Leda Caruso, professoressa di letteratura comparata e scrittrice in vacanza in Grecia, rimane colpita da una famiglia americana molto numerosa, anche loro in vacanza, ed in particolare da una giovane madre con figlioletta bisognosa di attenzioni.
Quando la bambina si perde temporaneamente e perde in seguito la sua bambola, per Leda iniziano dei flashback dolorosi e costellati da sensi di colpa per aver perseguito fin da subito la sua carriera sottraendo del tempo alle sue due figlie, Bianca e Marta.

Viene da pensare che la figlia oscura, the lost daughter come da titolo originale, faccia riferimento proprio al personaggio di Leda, desiderosa di dare una vita diversa dalla propria, come lascia intendere quando il marito la minaccia di mandare le figlie a vivere dalla madre: è qui che Leda perde il suo “ruolo” di madre e compensa con la bambola la sua infanzia evidentemente travagliata.

Il film ha una trama abbastanza ostica, per metà del tempo si ha la sensazione che si nasconda un thriller che invece non è. Si voleva raccontare il dualismo di essere madri, il lato oscuro delle cose che una mamma per antonomasia non dovrebbe neanche pensare e che invece sono per molte una difficoltà e un trauma che deve essere sopito, nascosto, come un grande taboo: il mito del sacrificio esasperato della donna che viene oscurata dalla madre.

IMHO non è così chiaro nel film della Gyllenhaal; alcune scelte, come il rendere i personaggi americani non riportano fino in fondo il bisogno di allontanarsi da una cultura, napoletana in questo caso, tossica, rumorosamente iperprotettiva, come invece la Ferrante spiega bene nel libro, con Rosaria, la sorella di Nina, o con la figlia di Leda, Bianca, che gioca con sua madre proprio come con una bambola.

Si apprezzano comunque le doti interpretative di Olivia Colman e Jessie Buckley che hanno guadagnato la nomination agli ultimi Oscar, insieme alla Gyllenhaal per la miglior sceneggiatura non originale.

Tutto sommato, da vedere, forse meglio dopo aver letto il libro.

Titolo originale: The Lost Daughter

Rating: ★★★★★★¾☆☆☆ 

Regia: Maggie Gyllenhaal

Cast
Olivia Colman: Leda Caruso
Jessie Buckley: Leda da giovane
Dakota Johnson: Nina
Peter Sarsgaard: professor Hardy
Oliver Jackson-Cohen: Toni
Paul Mescal: Will
Ed Harris: Lyle
Dagmara Domińczyk: Callie
Alba Rohrwacher: escursionista
Jack Farthing: Joe
Robyn Elwell: Bianca
Athena Martin: Elena
Anno: 2021

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