Compagnia del Cigno, La
Sulle note di Sound of an Orchestra, Mika ci accompagna, come uno spirito guida (…spoiler!), in questa fiction Rai del 2019, che strizza un po’ l’occhio a Mozart in the Jungle, con protagonisti sette giovani talenti, membri di un’orchestra del conservatorio di Milano dove studiano.
Per accogliere Matteo, un ragazzo reduce dal terremoto di Amatrice, a metà anno, il professor Mariani, anche detto “Il bastardo”, con i suoi modi non proprio consoni, costringe il gruppo a provare tutti insieme per esercitarsi, tutti i giorni.
Nasce così un sodalizio tra i ragazzi, che cercano di integrarsi e capirsi tra di loro, con tutte le difficoltà del caso.
La compagnia del Cigno, in onore di Giuseppe Verdi che era soprannominato il Cigno di Busseto, è formata dallo stesso Matteo che si porta dietro un bagaglio di dolore difficilmente comprensibile, Barbara, che viene da una famiglia molto benestante che la esorta a studiare 24/24 per “sfruttare al meglio il suo talento”, Domenico, il bravo ragazzo, anche troppo perfetto, Sofia, che si rifugia nel suo violoncello per nascondere le insicurezze relative al suo fisico, il batterista Rosario la cui vita viene scombussolata dal ritorno di sua madre, tossicodipendente, Robbo il sognatore dal cuore puro che trova conforto nei suoi mondi d’immaginazione, per sfuggire alla realtà dei genitori che stanno per separarsi e infine Sara, una ragazza ipovedente, guai a chiamarla “poverina” e a cui, a suo dire, “il ruolo da stronza le riesce particolarmente bene”
Questo gruppo eterogeneo di personalità e cataclismi adolescenziali cerca di trovare il proprio posto nel mondo della musica e fuori, regalando momenti molto carini, specialmente tra le fantasie di Robbo e il NOT politically correct di Sara.
La controparte adulta è composta da adulti che molto spesso si comportano da ragazzini, e che avranno molto da imparare dalla Compagnia.
In generale scorrevole e piacevole, qualche forzatura melensa tipicamente italiana e forse il personaggio de “il bastardo” un po’ fuori dai limiti di quello che sarebbe veramente concesso nel mondo reale (o forse no?), nonostante la tragedia che caratterizza la sua vita.
La cornice prorompente di questa serie è senz’altro la Musica: tutti i giovani attori sono effettivamente dei musicisti e traspare l’amore e l’impegno artistico di tutto il cast, con un repertorio impegnativo, e senza dubbio non facile da portare di pari passo con la recitazione.
La prima stagione è composta da 10 episodi da 50 minuti circa ciascuno; la seconda stagione andrà in onda prossimamente su Rai Uno.
Da vedere, come diversivo originale.
Rating:
Regia: Ivan Cotroneo
Cast
Alessio Boni: Luca Marioni “Il Bastardo”
Anna Valle: Irene Valeri
Leonardo Mazzarotto: Matteo Mercanti
Fotinì Peluso: Barbara Severini
Emanuele Misuraca: Domenico Abbate
Hildegard De Stefano: Sara Loffredi
Chiara Pia Aurora: Sofia Potente
Ario Nikolaus Sgroi: Roberto “Robbo” Turchi
Francesco Tozzi: Rosario Cantini
Alessandro Roja: Daniele, zio di Matteo
Carlotta Natoli: Vittoria, madre di Barbara
Francesca Cavallin: Miriam, madre di Robbo
Stefano Dionisi: Antonio Mercanti
Claudia Potenza: “Nico”, madre di Sofia
Fabrizio Ferracane: Vincenzo, papà di Domenico
Rocco Tanica: Professor Guido Sestrieri
Giovanna Mezzogiorno
Michele Rosiello
Anno: 2019
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