Lost e i filosofi: Jean-Jacques Rousseau
Jean-Jacques Rousseau (1712-1778) è stato un filosofo ginevrino, che ha avuto grande influenza sulla scienza politica e sul movimento socialista.
Famoso per la sua idea del “nobile selvaggio”, la quale sostiene che l’uomo, in uno stato naturale e selvaggio, nasce e rimane innocente e puro fino a quando la società e la civiltà non lo corrompono.
La società influenza in modo negativo l’uomo, nella filosofia di Rousseau, e trasforma l'”amour de soi”, l’amore di sé positivo, in amor proprio, o orgoglio. L’Amour de soi rappresenta il desiderio umano istintivo per l’autoconservazione, combinato con la potenza umana della ragione. Al contrario, l’amor proprio è artificiale e costringe l’uomo a confrontare se stesso con gli altri, creando così la paura ingiustificata e permettendo agli uomini di provare piacere nel dolore o nella debolezza degli altri.
Il personaggio che riprende questo facoltoso cognome è, come saprete, Danielle Rousseau, la quale incarna perfettamente la “nobile selvaggia”, avendo vissuto nella natura selvaggia per molti anni e, in seguito, aiutando i sopravvissuti contro gli Altri.
Pur rimanendo combattiva nella difesa del mondo naturale nel quale risiede, subisce altrettanto le “tentazioni” del mondo sociale dalla quale si sente comunque esclusa.
Il filosofo Rousseau ha affrontato grandi critiche in Svizzera e si è rifugiato dal suo collega David Hume in Gran Bretagna. Successivamente però, è diventato estremamente paranoico, ha cominciato ad avere allucinazioni, sospettando cospirazioni contro di lui da parte di Hume e altri; questo tipo di comportamento lo vediamo palesarsi anche nella telefilmica Rosseau che inizialmente sentiva i famosi Sussurri.
Nell’ARG Dharma Initiative Recruiting Project, Hans Van Eeghen e Dharmawantsyou.com citano Rousseau:
La pazienza è amara ma i suoi frutti sono dolci
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