La grande bellezza


Questo nuovo viaggio di Sorrentino ci riporta in Italia, meno viscerale e profondo di This must be the place, ma più intellettuale e sociale nel suo confronto tra sostanza e apparenza, tra bellezza e squallore, tra Roma e l’Italia con i suoi superficiali abitanti.

Cicerone è Jep Gambardella scrittore e giornalista di questi tempi vuoti e caotici in cui la bellezza di questa città, che fa svenire i turisti, viene sovrastata dal rumore e la volgarità dei suoi regnanti.

La dolce vita è popolata da maschere vuote e grottesche, che vivono di niente nell’autocelebrazione di se, del gossip, delle infiltrazioni estetiche, delle feste assordanti e serate pseudo intellettuali in cui il bla bla bla è solo un trenino che non va da nessuna parte.

In questa giostra inarrestabile anche l’infanzia viene costretta e usata per fagocitare qualcosa di nuovo, chi soffre non viene ascoltato e abbandonato al suo destino, dopo aver però dispensato un’altra frase fatta ad effetto poi vuota di sostanza.

Un mondo gonfiato come un salvagente a cui ci si aggrappa, incarnato da una Ferilli che continua a volersi spogliare per esistere, messo a confronto con la grande bellezza di una Fanny Ardant che vaga silente di notte per Roma.

Ma Jep non si fa incantare dalle false verità che ci raccontiamo, con dolente sarcasmo cerca risposte al “chi siamo?”, in cosa bisogna aver fede? Ma neanche un Monsignore distratto ed egocentrico sa dargliene.

La risposta sono le “radici” ci dice una suora santa dal basso dei suoi ultra 100 anni.

Roma è bellissima tra tetti piazze fontane statue e palazzi antichi, ma i nobili sono in vendita, i latitanti ben vestiti, i ricchi poveri d’animo e gli intellettuali delusi; ma è tutto solo un trucco per non pensare alla morte, alla solitudine, alla mancanza, al vuoto.

E lo sguardo di Jep su questa disumana umanità è ironico e apparentemente leggero, Buccirosso ci fa ridere, un irriconoscibile Pasotti con una valigia di chiavi ci porta nei palazzi principeschi di notte, e altre perle di saggezza ce le da una grande nana direttrice di un giornale, tutto il resto sono maschere dietro cui ci nascondiamo o con cui ci vogliam far fare la foto.

“La nostalgia è l’unico svago per chi non ha fiducia nel futuro”

Rating: ★★★★★★★★½☆ 

Regia: Paolo Sorrentino
Sceneggiatura: Paolo Sorrentino, Umberto Contarello

Cast

Toni Servillo: Jep Gambardella
Carlo Verdone: Romano
Sabrina Ferilli: Ramona
Carlo Buccirosso: Lello Cava
Iaia Forte: Trumeau
Giovanna Vignola: Dadina
Pamela Villoresi: Viola
Galatea Ranzi: Stefania
Franco Graziosi: Conte Colonna
Sonia Gessner: Contessa Colonna
Giorgio Pasotti: Stefano
Giusi Merli: Suor Maria “La Santa”
Dario Cantarelli: Assistente della Santa
Roberto Herlitzka: Cardinale Bellucci
Serena Grandi: Lorena
Massimo Popolizio: Alfio Bracco
Anna Della Rosa: “Non fidanzata” di Romano
Luca Marinelli: Andrea
Ivan Franek: Ron Sweet
Vernon Dobtcheff: Arturo
Pasquale Petrolo: Lillo De Gregorio
Ludovico Caldarera: Basilicata padre
Luciano Virgilio: Alfredo Marti
Anita Kravos: Talia Concept
Massimo De Francovich: Egidio
Aldo Ralli: Cardinale
Gabriela Belisario: Maria
Isabella Ferrari: Orietta
Annaluisa Capasa: Elisa De Santis
Severino Cesari: Poeta Muto Sebastiano Paf
Fanny Ardant: Se stessa
Antonello Venditti: Se stesso
Rino Barillari: Se stesso
Manuela Gatti: Donna puzzole
Giulia Di Quilio: Donna scambista
Lorenzo Gioielli: Uomo scambista
Anno: 2013

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