American Manhunt: l’attentato alla maratona di Boston

Boston 2013, tutti elettrizzati allo start, per partecipare alla maratona più famosa d’America, ma sul tratto finale vicino all’arrivo un esplosione tra la folla, urla panico, e poi un’altra poco distante davanti a un bar. Sono morte 3 persone, tra cui un bambino e una ragazza, e oltre 250 sono rimaste ferite.

Da qui la caccia ai possibili responsabili tra tutte le riprese raccolte dalla polizia. Grazie alla foto di uno spettatore si identifica un primo attentatore, denominato cappello bianco. Ricostruito il suo percorso si nota davanti a lui un altro uomo con uno zainetto. Si arriva a scoprire essere due fratelli di origine croata. Ma prima dell’identificazione da parte delle autorità dei due sospettati una soffiata fece avere le foto a un giornale dei due uomini, a questo punto si trovarono costretti a mostrarli prima loro al pubblico.

Questa mossa poteva avere il lato positivo in una identificazione veloce dei due, grazie all’aiuto da casa, ma quello negativo nel perdere l’effetto sorpresa sugli indiziati.

Le autorità non ricevette neanche una segnalazione su chi fossero ma dando il vantaggio ai terroristi nel dileguarsi o fare atti estremi non avendo più nulla da perdere. Così accadde.

I due uccisero un poliziotto in sosta nell’auto di pattuglia nel tentativo di rubargli l’arma. Poi rapirono un uomo nella sua nuova auto, con lo scopo di andare a New York per fare altri attentati, l’uomo coraggiosamente riuscì a scappare in una pompa di benzina e a denunciare i due.
Gli agenti che li rintracciarono e affrontarono credevano che i due fossero semplicemente dei ladri d’auto, ma quando allo scontro a fuoco con gli agenti iniziarono a volare anche ordigni esplosivi il tutto si trasformò in una zona di guerra.

Dallo scontro un attentatore finì ferito e travolto dal fratello in auto in fuga. L’uomo morirà in ospedale per le ferite riportate, ma il fratello minore non si trova, solo dopo aver setacciato l’area casa per casa le autorità si stavano allontanando dalla zona ma un residente riporta che nel giardino la barca coperta che avevano era coperta di sangue e con movimenti al suo interno.

Dome farlo uscire? Poteva avere un’altra bomba?

Alla fine si arrese e fu arrestato, pena di morte si poi no poi si e ora Džochar Carnaev, ventunenne musulmano di origine cecena, è in una prigione di massima sicurezza in attesa dell’esecuzione.

Nessuno di quelli che li conoscevano sospettavano di nulla, neanche della loro radicalizzazione.

Docuserie true crime in 3 episodi su Netflix.

Rating: ★★★★★★★☆☆☆ 

Regista: Floyd Russ
Anno: 2023

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