11M: Gli attentati di Madrid
Gli attentati di Madrid dell’11 marzo 2004, anche conosciuti come 11-M, furono una serie di attacchi terroristici di matrice islamica sferrati nella capitale spagnola a diversi treni locali, provocando 192 morti (di cui 177 nell’immediatezza degli attentati) e 2.057 feriti.
Sono considerati i più gravi attacchi alla popolazione civile dopo la seconda guerra mondiale, insieme agli attentati di Parigi del 13 novembre 2015, all’interno dei confini dell’Unione europea.
La mattina di giovedì 11 marzo 2004, tre giorni prima delle elezioni generali, dieci zaini riempiti con esplosivo furono fatti esplodere in quattro treni regionali di Madrid, in quattro stazioni differenti.
Le esplosioni avvennero nell’ora di punta, fra le 7:36 e le 7:40 nelle stazioni madrilene di Atocha (3 bombe), El Pozo (2 bombe), Santa Eugenia (1 bomba) e in un quarto treno che si trovava nei pressi di via Téllez (4 bombe), sui binari che portano ad Atocha provenendo da sud.
La polizia trovò altri due dispositivi inesplosi. Entrambi furono fatti esplodere immediatamente dagli artificieri per motivi di sicurezza. Un’ulteriore borsa con 500 grammi di esplosivo, mitraglia, detonatore e temporizzatore basato su un telefono mobile modificato fu ritrovata inesplosa tra gli oggetti e bagagli raccolti sui luoghi degli attentati.
Grazie a quest’ultimo ordigno recuperato rapidamente la polizia arriva alle prime ipotesi certe sulla responsabilità di gruppi fondamentalisti islamici.
La mattina dell’attentato il governo, i partiti politici e tutti i mezzi di comunicazione, sospettarono e attribuirono le responsabilità all’ETA, anche se gli attentati differivano in un punto importante da quanto questa organizzazione aveva normalmente fatto negli ultimi anni: preavvertire della presenza di bombe per evitare vittime civili.
Solo Arnaldo Otegi, dirigente politico di Batasuna, partito politico reso illegale per la sua stretta relazione con ETA, negò con forza la possibilità di una partecipazione dell’ETA all’attentato.
L’allora Presidente del governo spagnolo del PP, José María Aznar attribuì pubblicamente a ETA la responsabilità dei tragici eventi, nonostante sin da subito si ebbero prove del contrario, continuando a mentire alla nazione e al popolo, per non influenzare le imminenti elezioni che l’avrebbero visto di nuovo vincitore.
Il 13 marzo i primi arresti che avrebbero condotto allo smantellamento della cellula terroristica.
Uno scandaloso caso di morte, politica e corruzione.
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Regista: José Gómez
Anno: 2022
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