Aftermath, The – La conseguenza

Quello che apparentemente sembra un film su una passione e un tradimento in realtà ci parla del come si può riuscire ad andare avanti, continuare a vivere, dopo un bombardamento alla propria vita ed anima, assassinata e distrutta come fa la guerra, che lascia soltanto un dolore insormontabile.

Un bombardamento nemico ci priva di cosa ci è più caro, un figlio, una moglie, una madre, lasciandoci soli con noi stessi, con i nostri sensi di colpa, per esser ancora vivi dopo che ci è stato strappato dal nostro tocco una parte di noi stessi.

Cosa resta dopo? L’odio verso il nemico, trasfigurato, che ha bombardato la nostra vita, dei buchi in un maglioncino, un pianoforte che deve esser toccato con cura, un mucchio di macerie sotto le quali siamo seppelliti, chi ci cercherà? Chi ci aiuterà ad uscirne fuori? Quando tutto è bloccato immobile e sommerso forse ci vuole un’altra bomba per far spazio ed uscire da li in qualche modo. Non ci sono mai dei veri vincitori dopo tutto ciò, ma solo vinti.

Quattro sono i protagonisti dallo stesso destino e passato emotivo:

Nell’inverno del 1946, nella Germania del dopoguerra, Rachael Morgan giunge da Londra tra le rovine di Amburgo per ricongiungersi con suo marito Lewis, un colonnello britannico incaricato di ricostruire la città bombardata e distrutta.

La coppia ha perso il proprio figlioletto sotto i bombardamenti tedeschi, Rachael era li sola, si recrimina il se solo avesse detto se solo avesse fatto.

Lewis era a “lavoro” in guerra, ma dopo il funerale del figlio non prese neanche la settimana di licenza che gli sarebbe spettata, per stare vicino alla moglie, per elaborare il proprio lutto, lui era “bloccato” a “lavoro”, l’unica cosa che riuscì a fare dopo e tuttora è solo l’allontanarsi da lei che incolpa della morte del figlio.

Rachael tenterà più volte di parlare con lui, d’entrare in connessione almeno su quello, parlare del loro dolore e perdita, ma Lewis non può, Rachael lo supplica di non lasciarla ancora da sola, ma Lewis non può fare altrimenti.

Come in un gioco di scatole cinesi, che entrano l’una nell’altra, così Stefan Lubert si incastrerà tra di loro, nei vuoti dell’anima lasciati dalla bomba.

Rachael arrivata ad Amburgo verrà informata dal marito che alloggeranno nella più bella villa del circondario sul fiume Elba, quella del famoso architetto tedesco Stefan Lubert ma ora ridotto a lavorare come operaio alla pressa, vedovo anche lui di guerra che vive li con la sua figlia adolescente Freda.

Per Rachael lui è l’incarnazione del nemico, così lei per Freda che ha perso la madre per colpa dei bombardamenti nemici; ma Lewis non la pensa così e chiede di restare ai legittimi padroni di casa li al piano di sopra in soffitta, viste le difficoltà di tutta la popolazione locale. Questa è costantemente per strada a scavare tra i detriti in cerca di almeno i cadaveri dei loro cari sepolti, mentre la resistenza neonazista cerca di uccidere i più nemici invasori possibili con bombe e affini.

Da soli in casa solo Stefan e Freda saranno capaci di creare lo spazio e l’ascolto al dolore di Rachael, quello di cui aveva bisogno.

Il film è l’adattamento cinematografico del romanzo del 2013 The Aftermath scritto da Rhidian Brook, co-sceneggiatore nel film.

Negli Stati Uniti il film è stato vietato ai minori di 17 anni per la presenza di “contenuti sessuali, nudità, violenza e immagini disturbanti”, ma a noi tale divieto ci sembra veramente eccessivo e fuori luogo.

In realtà il film è stato girato a Praga.

Intenso.

Rating: ★★★★★★★☆☆☆ 

Regista: James Kent
Sceneggiatore: Joe Shrapnel, Anna Waterhouse, Rhidian Brook
Produttore: Carlo Dusi, Beth Pattinson, Joe Oppenheimer, Ridley Scott

Cast

Keira Knightley: Rachael Morgan
Alexander Skarsgård: Stefan Lubert
Jason Clarke: Lewis Morgan
Martin Compston: sig. Burnham
Kate Phillips : Susan Burnham
Fionn O’Shea: Barker
Alexander Scheer: Siegfried Leitmann
Anna Katharina Schimrigk: Heike
Jack Laskey: Wilkins
Rosa Enskat: Greta
Flora Thiemann: Freda Lubert
Frederick Preston: Michael Morgan
Ned Wills: bambino sul treno
Pandora Colin: donna sul treno
Anno: 2019

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