Carnivàle

Carnivale, l’eterna lotta tra il bene e il male

Carnivale

È un’Opera che non lascia indifferenti, ti prende ti angoscia ti tormenta ti stupra interiormente.
È fatto bene, è reso tutto vividamente, l’interiorità e l’esteriorità dei personaggi, l’eterna lotta tra il bene e il male tramite una magnifica fotografia, ambientazione, bravura degli attori, senso del mistero, anche se tutto è reso con una lentezza incredibile; forse per rendere ancora più realistica l’ambientazione dell’America degli anni ’30, dove la pacata vita di paese era scandita e stravolta dall’arrivo di un evento irripetibile come il Circo.

Lo squarcio del mondo è dato proprio da cosa c’è dietro la tenda, o sotto questo ridente ed allegro tendone, la fame, la sete, la carne, i più semplici e bassi istinti umani, odio, gelosia, invidia, fede, misticismo.

La sensazione di fondo è che son tutti: brutti sporchi e cattivi, un continuo mescolarsi tra bene e male.

Un circo delle emozioni, istinti e pulsioni umane, quello predominante, secondo me, è il “controllo”, il potere che si riesce ad avere sulle vite degli altri, i legami familiari malati e patologici, simbiosi, dipendenza, plagio, bracci di ferro tra vittime e carnefici, che son spesso l’inverso di quel che appaiono, burattinai che muovono i fili di un fratello o di una figlia apparendo come vittime passive di questi.

I personaggi per lo più sembrano dei Mostri, non solo esteriormente ma soprattutto interiormente, la madre che fa prostituire le figlie, il padre che avalla tutto ciò e fa prostituire la moglie, la madre della cartomante che tenta di bruciare viva la figlia, la sorella del prete che per gelosia da fuoco alla missione con tutti i bambini dentro, la promiscuità che c’è ovunque tra tutti loro, i giochi perversi, la donna dei serpenti che vuole conoscere in senso biblico un ragazzo più piccolo di suo figlio, il nano, il suo autista e la prostituta. Tutti dei giochi molto perversi di potere, di controllo, di legami inscindibili, un non esserci una possibile, fattibile, via d’uscita alle modalità di vita di queste persone.

Tutto ciò viene reso benissimo nel telefilm e per quasi tutti i personaggi, più o meno esposto chiaramente, il groviglio di sentimenti e desideri contrastanti, positivi e negativi, fantasie incestuose, sentimenti di protezione e al tempo stesso d’invidia, odio amore, il bene e il male che dondolano sull’altalena interiore dell’umanità.

Carnivale narra di questa compagnia circense popolata da inquietanti figuri, un nano, unico referente della Direzione, entità nascosta dietro una tenda del carrozzone principale che decide dove andare, seguendo strani, inusuali e imperscrutabili percorsi, e ragioni ancora più oscure, un cieco dalle sibilline visioni, la donna barbuta, una giovane cartomante consigliata dalla madre paralitica che vive in un letto dietro una tenda alle spalle della figlia, una famiglia di ballerine prostitute, la donna dei serpenti e suo figlio, l’uomo zoppo addetto alla ruota panoramica ed altri inquietanti personaggi.

Un giorno raccolgono per strada un misterioso ragazzo, Benjamin Hawkins, il quale custodisce un dono prezioso: dare la vita e la morte al tatto delle sue mani. Il ragazzo viene spesso turbato da sogni profetici, in cui gli appare l’inquietante figura di un prete metodista, Padre Justin Crowe, aiutato nella sua scalata al potere dalla sorella Iris.

Tutto ciò è il Carnivale della vita.

In tutto 2 stagioni da 12 episodi, tra i 45 e i 60 minuti di durata l’uno.

Rating: ★★★★★★★★☆☆ 

Cast

Nick Stahl: Ben Hawkins
Michael J. Anderson: Samson
Carla Gallo: Libby Dreifuss
Clancy Brown: padre Justin Crowe
Amy Madigan: Iris Crowe
Clea DuVall: Sofie
Tim DeKay: Clayton “Jonesy” Jones
Patrick Bauchau: professor Lodz
Debra Cristofferson: Lila
Diane Salinger: Apollonia
Adrienne Barbeau: Ruthie
Toby Huss: Felix “Stumpy” Dreifuss
Cynthia Ettinger: Rita Sue Dreifuss
Amanda Aday: Dora Mae Dreifuss
John Fleck: Gecko
Brian Turk: Gabriel
Karyne Steben: Alexandria
Sarah Steben: Caladonia
Ralph Waite: rev. Norman Balthus
Robert Knepper: Tommy Dolan

Anno: 2003

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