Mujeres – Donne Vere

mujeres

E’ un telefilm strepitoso, geniale, divertentissimo, profondo, vero che ti manca infinitamente perchè è stato interrotto alla 1° stagione, volevi sapere di più di queste donne, volevi vivere con loro le loro vite, povere ma ricche al tempo stesso, piene d’amore, dignità, allegria, genialità. Da non perdere assolutamente.

Erroneamente paragonato alla Casalinghe Disperate d’oltre Oceano, qui, in Spagna, in un quartiere residenziale di Madrid non si respira quell’aria patinata e perfetta, ne nella presentazione fashion, ne nell’ambientazione high class e ne nella caratterizzazione dei personaggi.
Sembra molto più di assistere ad un film di Almodovar, infatti ne è il produttore, o a uno con tematiche sociali alla Ken Loach, donne che lavorano per cercare di arrivare a fine mese, che non vanno periodicamente dal parrucchiere o dall’estetista, son donne vere, imperfette un po’ bruttine ma vere, piene del fascino della normalità nei loro problemi quotidiani, sempre risolti con ironia, con la solidarietà femminile, con il coraggio e l’amore che lega le donne di Almodovar.

È una produzione a bassissimi costi, tutto è scarno, molto popolare poiché il punto cardinale di questa serie sono i personaggi, e i dialoghi spumeggianti e al tempo stesso profondi tra tutti loro.
Purtroppo per ora, e forse per sempre, esiste solo una prima stagione di 13 episodi, ognuno di 60 minuti, ed alla fine speri di rivedere di nuovo tutti i personaggi per conoscere come proseguiranno le loro vite, anche se il finale è comunque abbastanza conclusivo.

Sulla riga di Donne sull’orlo di una crisi di nervi gli autori ci mostrano diverse generazioni femminili che si ritrovano insieme nella ricongiunta famiglia.
È tutto concentrato sui personaggi, sulla loro verve, sulla loro ironia, tra palazzoni residenziali, appartamenti con mobilia obsoleta e immobile da 20 anni, finestre da cui si vedono le gioie e i dolori dei dirimpettai, e la piazzetta che li unisce con una panchina, a volte usata come confessionale alla Forrest Gump. Nei grandi magazzini si può solo rubare perché tutto quel che vi è contenuto non ce lo si può permettere, ed anche avere una semplice tuta apre nuove vie ed un certo status simbol da ostentare con le amiche al parco.

Già dalla locandina si capisce l’ironia della serie, 4 donne che invece di esser stese e cosparse dagli aulici petali di rose, le nostre/ane son accomodate da una stuola di pomodori rossi, veraci come loro, veri e umani come le loro vite, aspirazioni, interazioni e piccole lotte, gioie e dolori quotidiani.

Ecco i protagonisti

Irene, vedova , che parla in sogno con il marito defunto per esser confortata e per scoprire dove sono quei documenti importanti per prendersi carico della panetteria lasciatale in mano da lui improvvisamente.
Donna che non paga l’iva, sull’orlo dello sfratto, che si prende cura di tutti, della madre svampita un po’ piromane e un po’ suicida, le figlie in crisi, il figlio che vuole andare a Londra, e un insistente spasimante che le chiede amore e passione e lei gli risponde alla profferta preparandogli cibi precotti.
Lotta tutto il giorno, trovando una soluzione per la madre, i figli, per arrivare a fine mese e rendersi conto che la sua vita non è finita, che può ancora innamorarsi, provare desiderio e passione.

Palmira, la madre anziana che da qualche avvisaglia di demenza senile, ma è tutta apparenza, Palmira ragiona benissimo, anche se pensa che a lei l’inconscio gliel’hanno tolto da piccola, o che farà gli esercizi ginnici mentre dice il rosario per ottimizzare i tempi, si sente solo sola e ha bisogno che qualcuno la ascolti, le faccia compagnia, anche a guardare perennemente la registrazione dell’estrazione della lotteria di anni prima. Troverà compagnia in Manuel un giovane badante peruviano che, non avendo la cittadinanza, Palmira vorrà sposare. (l’attrice è bravissima e di una simpatia travolgente)

Magda, la figlia adolescente di Irene, in costante sovrappeso che si sente una ‘mucca grassa’, e tutti gli altri membri della famiglia glielo ricordano in ogni battuta, che si innamora di un paraplegico solo perché le ha detto che ha un bel sorriso.
Che decide di essere più “cattiva” e si fa sospendere a scuola e arrestare per furto.

Julia la figlia maggiore, che ritornata a casa dopo che il fidanzato l’ha lasciata, tra depressione e alcool, tutte le sere in giro per i bar, tenterà di trovare uno scopo di vita, un lavoro e di riconquistare il suo ex scoperto essere gay. Ma rimasta incinta dopo un amplesso per riconquistare il fidanzato in un bagno di un bar, vedrà sfumare il suo sogno d’amore quando questo si fidanzerà con il ginecologo di lei durante una visita di controllo. Ma lotterà per restare se stessa, anche con l’aiuto del tossico del quartiere.

Il figlio maschio di Irene, Raul, andato via di casa per vivere con la fidanzata, lavora come panettiere nel negozio di famiglia ed è indeciso se partire per Londra seguendo l’amore o impastare l’avvenente commessa di colore della panetteria, il tutto tra una canna e l’altra, anche se è un po’ “lento” capirà cosa lo rende felice.
Poi deciderà di fare da assistente sociale al suo amico d’infanzia, ex eroinomane, che s’arrangia facendo la “spesa” per le anziane del quartiere che con pochi euro comprano da lui cibi troppo costosi, trafugati sotto commissione o rivendendo telecomandi usati per poi comprare un vestitino al futuro figlio di Julia.

Susana, la migliore amica di Irene, anche lei vedova, dal carattere esuberante e disinibito, senza peli sulla lingua, che tenta di fuggire, da ricordi delle violenze subite dal marito, tramite amanti e storie senza complicazioni, rifuggendo da amanti appassionati… ma solo senza preservativo.

Manuel lo spasimante ipocondriaco di Irene che va a fare colazione da lei tutti i giorni tentando di espugnare la corazza dell’indaffarata madre di famiglia.

Mariana, l’assistente sociale che si preoccupa più degli altri che di se stessa.

Si parla e si scherza sull’amore, sul sesso, sulle esigenze del corpo e dell’anima, sul sentirsi inadeguati, emarginati, soli, e tra amori, passioni, bigodini, vestiti leopardati, vestaglie imbottite, parolacce, gay, sesso, masturbazione, conti da pagare, desideri inespressi, traumi, paure, sconfitte, tutti questi personaggi vanno avanti grazie all’affetto e alla solidarietà tra tutti loro sempre con tanta tanta ironia e prendendosi poco sul serio, trovando soluzioni a tutte le età.

La risposta è “l’amore” disse Lennon, e questa famiglia ne è piena, in ogni forma e verso tutti, anche verso i meno fortunati e il tossico della zona.

Pieni d’ironia, un po’ surreali ma più veri delle fiction o dei reality.

Non potrete non amarli.

1 stagione da 13 episodi in tutto.

Rating: ★★★★★★★★★★ 

Cast
Chiqui Fernández – Irene
Antonio Gil – Manuel
Gracia Olayo – Susana
Teresa Lozano – Palmira

Anno: 2006

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