Il filo nascosto – Phantom Thread
Il film in originale si intitola Phantom Thread, come il filo fantasma che lega profondamente le persone, quelli familiari quelli di coppia, quello che si ha con il proprio passato, che ci accompagna tutti i giorni della nostra vita, cucito addosso ma che nessun altro può vedere a parte noi stessi, il filo fantasma che lega insieme la nostra esistenza e che ci rende “funzionali”.
Londra, anni Cinquanta. Reynolds Woodcock è un celebre stilista d’alta moda, veste principesse, ricche ereditiere, le celebrità mondane, le debuttanti e le signore dell’alta società. Prende le misure fa giusto un paio di domande alla Signora e poi crea per loro, incessantemente e totalmente assorbito dal suo lavoro, in una maniera assoluta e bulimica, in cui il mondo esterno non entra o è considerato solo come fastidioso disturbo, un rumore sgradito per il suo mondo granitico fatto di rituali e schemi prestabiliti.
A guardia di tutto ciò c’è la silenziosa sorella e socia Cyril che fa in modo che nulla lo turbi, lei grande conoscitrice di tutti quelli con cui ha a che fare.
Reynolds Woodcock è uno scapolo impenitente, le donne entrano come ispirazione ma poi vengono espulse appena chiedono qualcosa come esseri singoli ed indipendenti. Nulla deve disturbare il suo mondo creativo.
Ma un giorno il un ristorante in campagna conosce Alma, una cameriera imbranata ma dall’ottima memoria che vede in lui un ragazzo affamato, lui la porta subito con se perchè ha le misure perfette per divenire una musa manichino amante. Alma inizialmente asseconda il padrone genio infantile ma appena vuol dimostrargli il suo amore con un gesto spontaneo, preparare una cena di compleanno per lui, il maniaco del controllo prende il soppravvento violentemente, perchè nulla deve esser cambiato, neanche quel che mangia.
Così Alma troverà un modo per fargli perdere il controllo, farlo abbandonare a lei e sostituire il fantasma, della di lui madre in abito da sposa, per rompere la maledizione in quella casa che puzza di morto.
Un film perfetto e sorprendente, in cui gli influssi le ispirazioni e i significati sono molteplici, come i messaggi segreti che il protagonista cuciva nei suoi vestiti. C’è Il Sospetto di Hitchcok, Rebecca, la prima moglie, Vertigo/La donna che visse due volte, e la moglie di Hitchcok si chiamava Alma ma non solo, per la figura di Reynolds Woodcock si è ispirati alla vita dello stilista Cristobàl Balenciaga, che viveva da eremita completamente solo votato alla sua arte, e all’inglese fashion designer Charles James.
Cyril è una strepitosa, misurata Lesley Manville artefice della maggior parte delle battute al vetriolo del film, Alma è la sconosciuta e sorprendente Vicky Krieps, e Reynolds Woodcock è il maniacale sarto dei ruoli che interpreta Daniel Day-Lewis che, per prepararsi ha studiato e interpellato esperti di alta sartoria, ha imparato a cucire, lavorando per settimane nel dipartimento di costumi del New York City Ballet, fino a cimentarsi nel ricreare da zero un abito di Balenciaga.
Daniel Day-Lewis poi ci rivela in un intervista «Io e Paul ridevamo molto prima di girarlo, ma poi abbiamo smesso di ridere: siamo stati sopraffatti entrambi da un’enorme senso di tristezza, come un incantesimo»; ha parlato di maledizione «La maledizione della vita creativa che è allo stesso tempo una benedizione e che non ti dà scampo. È qualcosa che contemporaneamente ti nutre e ti divora, ti dà vita e ti uccide».
Daniel Day-Lewis dopo questo film ha deciso di ritirarsi dalle scene. Ma speriamo vivamente che ci ripensi, perchè noi non possiamo vivere senza la sua Arte.
Quello che inizialmente sembra un film gotico, o di potere tra padrone e vittime si trasforma in un film sulla complessità dell’animo umano, sull’amore e sui fili fantasmi che abbiamo cuciti addosso come le pieghe di un abito che, per quanto può esser costruito e precostituito, non resterà mai immobile perchè lo è solo la morte e i fantasmi.
Rating:
Titolo originale: Phantom Thread
Regista: Paul Thomas Anderson
Cast
Daniel Day-Lewis: Reynolds Woodcock
Vicky Krieps: Alma Elson
Lesley Manville: Cyril Woodcock
Camilla Rutherford: Johanna
Gina McKee: contessa Henrietta Harding
George Glasgow: Nigel Cheddar-Goode
Brian Gleeson: dott. Robert Hardy
Harriet Sansom Harris: Barbara Rose
Lujza Richter: principessa Mona Braganza
Julia Davis: Lady Baltimore
Nicholas Mander: Lord Baltimore
Philip Franks: Peter Martin
Phyllis MacMahon: Tippy
Silas Carson: Rubio Gurrerro
Richard Graham: George Riley
Martin Dew: John Evans
Jane Perry: sig.ra Vaughan
Anno: 2018
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