Hong-Kong Express

La cosa più incredibile di questo film, che è diventato poi un cult, è che fu girato interamente senza disporre di alcuna sceneggiatura con una videocamera a spalla durante una lunga pausa nella lavorazione di un altro film di Wong: Ashes of Time (1994). Inizialmente questo film prevedeva un terzo episodio che, accantonato, venne utilizzato poi come spunto di partenza per il successivo Angeli perduti (Fallen Angels, 1995).

In una Hong Kong alienante, spersonificante, gremita, oppressiva ed estraniante, in cui i protagonisti sono solo dei numeri, e non considerate delle identità con un nome proprio, l’individuo chiuso in se stesso ha un suo peculiare modo di “sentire” un sentimento, un vuoto, la solitudine, lo smarrimento e una mancanza di un qualcosa che era tutto ed improvvisamnte, senza apparente ragione, gli viene sottratto e negato.

La prima storia è su l’agente di polizia 223 lasciato dalla fidanzata ma spera che ritorni, si da una data di scadenza per la propria sofferenza, il 1° maggio 1994, mangiando ananas in scatola con quella data. Ma si scontrerà con una donna dalla parrucca bionda e grandi occhiali, ora s’innamorerà di lei.

La seconda storia è su l’agente di polizia 663, anche lui è stato lasciato dalla ragazza, una hostess che improvvisamente ha cambiato rotta. Lui si consola pensando a lei, tutto quello che ha nel suo minuscolo appartamento gli ricordano lei, gli unici ad ascoltarlo saranno gli oggetti ivi contenuti, uno straccio, un pupazzo, una bottiglia, una saponetta.
Un giorno nel chiosco, dove comprava il cibo per lei, c’è una nuova commessa, Ah Fei, questa innamoratasi di lui entrerà più volte nel di lui appartamento (l’ex aveva lasciato al chiosco per lui una busta con dentro le chiavi) per cambiare un pò le cose, pulirle, rinnovarle, ma lui preso dai suoi pensieri e mancanze non lo noterà.

Interessante.

Rating: ★★★★★★★☆☆☆ 

Regista: Wong Kar-wai

Cast

Tony Leung
Takeshi Kaneshiro
Brigitte Lin
Faye Wong
Valerie Chow
Chen Jinquan
Lee-na Kwan
Zhiming Huang
Liang Zhen
Songshen Zuo
Anno: 1994

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