Mad Men 7.12 – Lost Horizon

Quando credevi che ormai gli autori fossero riusciti già ripetutamente a toccare magicamente l’apice della perfezione, arriva un aeroplano che svetta sull’Empire State Building, con leggerezza, poesia, profondità, tenerezza, malinconia e un immenso amore per questi Mad Men, Unici.

Bert “You like to play “the stranger””

Riappare il nostro mentore, il Gigante, l’Astronauta Bert Cooper che dice a Don che è fuori strada, ma che come lui non vuole che l’estate finisca.
Lui da buon padre di “Don boy” ha dato sempre la libertà al suo ragazzo prodigio, l’indipendenza della creatività, la passione dell’unicità.
Donald che è sempre stato uno straniero solitario, una balena bianca, che ha trovato la sua ispirazione parlando con il cameriere di colore di un ristorante, stando da solo in un cinema, bevendo un whisky, schiacciando un pisolino o come un venditore porta a porta chiedendo all’uomo comune la sua risposta (come Peggy ha fatto in un parcheggio per Burger Chef).
Da bravo venditore recita “I’m Don Draper from McCann-Erickson”.

Ma dopo aver trovato una finestra che non si apre, forse perché se gli impiegati di McCann-Erickson si rendessero conto di dove si trovano si butterebbero veramente di sotto, un ufficio finto come un deodorante per ambienti Airwick, e delle standing ovation false come le promesse fatte da Jim Hobart, dopo pochi secondi di una riunione claustrofobica, dove si è uno tra mille pecore con la propria scatoletta di cibo preconfezionato come le statistiche sulla popolazione e sul tipo X di uomo a cui è diretta quella pubblicità, si perde d’interesse e si guarda il Lost Horizon.

In cerca di altro, un altro orizzonte, più a ovest, ma non prima d’essersi preso cura di quel che gli resta.

Questa è la grande differenza che c’è tra Donald Draper e Roger Sterling.

Un padre che, nonostante la sua distruttività è l’esser stato un tornado che ha rovinato tante vite, nonostante sia Lost, va a prendersi cura di chi gli è caro, i figli, ma che ormai sono indipendenti e non ci sono più, non hanno bisogno di lui, chiede al suo Bird come sta, facendole un massaggio affettuoso, essendo felice per lei che ha trovato la sua strada e può realizzare le sue aspirazioni lavorative e di studio.
Ma visto che nessuno di loro ha più bisogno di lui, come un cavaliere dall’armatura scintillante va in cerca della sua Cenerentola, quella che era fuggita da lui, da tutto, da casa, quella che non voleva nulla, un’altra stranger.
Perché questa è una delle cose che lo fa sentir realizzato, far sentire un senso di protezione alle “sue” donne, a Betty-Bird, alla Cavalla pazza-Honey ha dato un milione di dollari perché le aveva promesso che si sarebbe sempre preso cura di lei, ora va fino a Racine, Wisconsin, per cercar notizie di Diana, era preoccupato per lei, avendola vista così Lost, un tornado come se stesso.
Si offre di aiutare anche Joan, ma lei è troppo orgogliosa per accettare. Fu l’unico a tentar di proteggere la “sua” Joan nell’affare Jaguar.

Ed è proprio lei la sua controparte “stranger” in quel mondo lavorativo, perché non c’è mai stata una donna che facesse quel lavoro.

Don “How are you, stranger?”

Ma in un mondo di maiali una gazzella o una leonessa dura al massimo due giorni, perché non c’è nessuno che la protegge, il ruolo che era riuscita ad ottenere con immensi sacrifici e impegno qui non vale niente, ed essendo un mondo di maiali ed Harry Crane, si ritrova al punto di partenza, anzi peggio.
E il bambino Roger, che si è sempre nascosto dietro allo slogan “è tutta una questione di soldi”, non sa tutelarla, come a suo tempo con Jaguar, dicendole che l’unica soluzione è prendere una buona uscita che vale la metà di quel che dovrebbe avere.

Roger si culla nel passato e chissà se la figlia della SC&P, Peggy, che riceve come testimone il quadro sessual-polipo che era di Bert, simbolo del loro lavoro, e una perla di saggezza per affrontare il mondo

Peggy “You know I need to make men feel at ease”

Roger “Who told you that?”

non sia riuscita con le sue schiette parole a dargli quella piccola spinta di cui ha bisogno Roger per affrontare il futuro, dicendogli che è tutta colpa sua se la loro casa è distrutta e in fiamme (come lo spot che le viene presentato) perché non ha avuto “cura” di tutti loro, della sua famiglia, li ha persi e venduti.
Avrà Roger ancora la forza e una vera “visione”? E che queste non sian solo parole vuote per vantarsi con Crane?

Roger “I’ll make them build another floor if I have to”

Regalandoci insieme un altro attimo magico e surreale, tra il malinconico e speranzoso, mentre Peggy volteggia sui pattini tra le macerie della SC&P Roger continua a suonare come sul Titanic.

Ma la fiducia datale da Roger le fa affrontare con grinta questa nuova sfida lavorativa, Lei, Unica con gli occhiali da sole dove il sole non c’è, mentre ci son già le sue concorrenti che vogliono scipparle i clienti e i suoi superiori che la trattano come una segretaria che non ha neanche un ufficio pronto all’Airwick.

E’ veramente finita un’era e questa è solo popolata da maiali e bitch.
E confrontati con i nostri Mad Men è veramente tutto un altro mondo, Loro bevono sul serio, non qualcosa di finto ed artefatto come una birra senza calorie, per maiali che pensano alla linea la cui unica modalità è molestare le donne per ottenerle. Così ignoranti, arroganti e presuntuosi da non leggere un memo e fare una figuraccia con un cliente sulla sedia a rotelle, che si trovano nella statistica dei pusillanimi che hanno moglie e tre figli a cui non possono dire di avere una donna capo perché così sarebbe troppo minata la loro virilità senza calorie.

Io la standing ovation la farei alle Mad Woman

A Joan che ha fatto la gavetta di segretaria, poi capo segretarie, poi ha tenuto la contabilità di tutta l’Azienda, ed era riuscita ad ottenere il lavoro dei suoi sogni, osando e proponendosi con il cliente Avon ecc, non è mai stata una questione di soldi ma di passione, non si è mai fatta comprare da Roger ne in veste di amante e neanche in quella di madre di suo figlio. Lui, come la tradì con Jaguar non difendendola, ora fa la stessa cosa, ma dopo le parole di Peggy almeno questa volta se ne prende la colpa. L’unica cosa positiva in questo scenario di sconfitta è che finalmente ha trovato un uomo che vuol sapere veramente quali sono i suoi problemi e le da consigli per aiutarla.

A Peggy che lavora anche senza un ufficio e che dice al capo in faccia la verità.

A Meredith, che sembrava una scema di rappresentanza che solo all’entrata poteva stare, e che invece si sta rivelando la miglior segretaria che Donald abbia mai avuto, perfetta nel suo lavoro, Campanellino nel svegliare e spronare l’indisciplinato Peter Donald Pan e con abilità persino da arredatrice, e che non vuole esser pagata extra per questo, lo fa per passione e perché si occupa e preoccupa per lui.

A Shirley, che probabilmente non vedremo più, la seconda segretaria che, nonostante tutte le volte Roger abbia minacciato di licenziarla fa di tutto per non farla andar via, mentre lei è li a ringraziarlo e dirgli che è “amusing”, e noi con lei.

E persino a Betty-Bird che fa bene a studiarsi a fondo l’Isteria, putacaso iniziasse a capir se stessa.

Mad Men è un capolavoro Unico, pieno di passione, come loro.

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