Mad Men 7.09 – New Business
“Che cosa ci meritiamo?”
questo è il leitmotif dell’episodio e della domanda che si pongono tutti i nostri Mad Men.
Tra finzione e realtà, tra illusioni e realtà, tra fantasie e realtà.
Donald “I want you to have the life you deserve”.
Marie Calvet “I took what you deserved”
Donald “I know you think you deserve this. I’ve done it”.
Forse quello che ce lo spiega meglio è Pete
“They want to punish you. And then you get mad and you want to punish them, but you know it’s your fault.
You think you’re going to begin your life over and do it right. But what if you never get
past the beginning again?”
Riuscirà Donald Draper a ripartire dal via?
Dice a Diana di esser pronto, perché in realtà è solo da tanto, ma lei gli risponde di non meritarsi la felicità, lei non può lasciare la barca del dolore.
Perché Donald ha scelto e ricercato questa donna? Perché lo ha saputo ascoltare, ha capito cosa diceva, gli ha dato delle risposte, sulla morte, sul dolore, sulla sofferenza, sulla mancanza, sulla perdita, e già dopo la seconda chiacchierata ne riconosce un’anima dolorante, tormentata e affine, che si trova sulla sua stessa barca. Ma quando lui dice di “sapere già”, il masochismo nel credere di meritare il fondo per quello che ha fatto, lei risponde che non può capire cosa vuol dire abbandonare chi si ama per l’enorme dolore della perdita di chi non si ha più.
Ecco perché ha scelto Diana, finalmente Donald è totalmente vero, esposto, fragile, sincero, bisognoso, con una donna che è vera, che non recita.
Guarda caso incontrano in ascensore un’altra ex di Donald, lui con un viso timorosissimo, un’altra che era vera, che lo capiva e che lui ha trattato malissimo, facendo il padrone della bambola di pezza, quella con cui parlare dell’inferno di Dante in cui si trovavano.
Un altro fantasma del passato che appare quando si apre la porta, un altro fallimento che si è meritato.
Poi ci sono le attrici e gli attori, quelli che mostrano una faccia ma poi in realtà ne sono un’altra, quelli che sfruttano gli ego degli altri, la vanità, il loro bisogno di approvazione o l’esser perdonati.
Megan, la madre, Pima Ryan, Harry Crane.
Roger spoilera la sceneggiatura a Donald dello spettacolo/sceneggiata che farà la moglie dall’avvocato divorzista, ma Donald continua a dire che Megan non è come Jane.
“Take it from me, no matter what she says, you have given her the good life. She would never have had it. Megan is not Jane. So she never said you squandered her youth and beauty? Used up her childbearing years? Thwarted her career? What career? She’s a consumer”.
E la fallita attricetta di soap-opera questo copione si gioca, sui sensi di colpa di Donald. E lui, che in confronto è un astronauta su un altro pianeta, quello che cantava Bert, le da una buona uscita che vale il prezzo di un Oscar da un milione di dollari. Così avrà la vita che si merita.
Parla di Donald ma è solo se stessa
“Well, I know it’s not real. Nothing about you is”
Sapeva che era più vecchio, sapeva che era bugiardo, che era traditore e s’è buttata addosso facendo l’easy, l’ha sposato sapendo tutte queste cose, i tradimenti non li ha scoperti, l’unico torto che le ha fatto è il suo non avvenuto trasferimento in California, ma quando lui voleva andare lei l’ha lasciato per telefono, quindi cos’è real?
Marie Calvet invece proietta se stessa su Megan, moglie tradita ed ignorata (che almeno non s’è beccata la sifilide però xD), accettare un assegno da 500$ dal marito è esser trattate da whore, invece depredarlo di tutto il mobilio è da Signore, con lo stesso isterico e prepotente atteggiamento che ha sempre avuto la figlia, quando chiama all’ufficio in perentorio bisogno di Donald per altri 200$ per trafugargli la restante casa, ma si accontenta di Roger, sedotto e pregato di “Take advantage of me”, come una whore da 200$, per sentenziare infine che Donald è stato veramente generoso e Roger un vero gentleman.
Ma tutto ciò non è Beautiful?!
Altro emblema dello sfruttatore doppia faccia voltagabbana è stato Harry Crane che proprio non ha resistito a riprendesi la sua rivincita su Megan, ora che ha perso il suo protettore/trampolino di lancio/maritomilionario, e lui ha il potere per portarsela nella sua barca/stanza.
Punta di diamante in questa carrellata di artisti del businnes è Pima Ryan (la prima Signora Cruise) che è double face anche nella sessualità oltre che nella seduzione, prima sfrutta Stan accarezzando la sua vanità e poi ci prova con Peggy che è quella che veramente comanda.
Ma Peggy non si fa affascinare più da quest’arte del raggiro ed elimina dai giochi la fotografa. Che è talmente brava da capire in una foto chi “Glielo si legge negli occhi…che non vuole svelarsi davvero”.
Dulcis in fundo Betty Draper, quella che ha impostato la sua intera vita sulla doppia identità, quello che mostra e quello che è in realtà, stufa che nessuno voglia parlare con lei (si lamentava che persino i figli non le parlassero) o che non possa aver pensieri e opinioni, come moglie di rappresentanza anche con il secondo marito, tra una tartina e l’altra; decide di specializzarsi in psicologia, così almeno qualcuno parla con lei ed ascolta i suoi saggi consigli.
“It should be fascinating for everyone involved”
Ora il mondo interiore di Donald è totalmente vuoto e non c’è nessuno a cui aggrapparsi.
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