Mad Men 6.08 – The Crash
Venghino Signori venghino è arrivato il Circo dei nostri sentimenti ed emozioni!
Ci sono clienti che giocano ai cowboy, la guida ad occhi bendati, lo storpio, Pinocchio, i bambini che fanno a gara a chi corre più veloce, giocattoli umani, Guglielmo Tell, chi gioca a tirar penne come freccette, chi gioca a dama, il ballerino di tip tap, il pifferaio magico, le illusioniste che sanno le domande ricorrenti e le risposte per curarci con un abbraccio o con il sesso nei nostri bisogni d’amore, c’è Alice nel paese delle meraviglie con porte che si aprono e si chiudono sui nostri volti, ma poi che importanza ha che strada si sceglie? C’è la madre buona che ci cura e quella cattiva che ci prende a cucchiaiate, c’è il diavolo che ci possiede facendoci sconvolgere dalle passioni, e c’è chi guarda indifferente o curioso lo spettacolo del dolore umano, in cerca di risposte e di una cura per le proprie sofferenze.
Quando si desidera fortemente una donna o una macchina, o un semplice abbraccio di conforto, si ritorna bambini dove tutto è istinto, ci si ritrova al Circo o in un bordello, dove tutto è confuso e sovrapposto, una madre una nonna un’amante un’amica, ma cosa succede se in questo disperato bisogno di cure ci si dimentica la porta aperta? O si trova una porta chiusa? Può entrare una ladra delle nostre emozioni e del nostro apparente equilibrio, qual’è la cura? Chi è il medico che aggiusterà il nostro essere “rotti”?
Il tempo è dilatato, giorni d’attesa, tre mesi e la ricerca di un’ascoltatrice e una medicina per il nostro dolore, il passato, l’infanzia, la madre, la nostra prima fidanzata. Dov’è la risposta che ci darà la felicità e la cura?
Donald è il Pifferaio magico, con le sue parole e il tono di voce, se solo lo ascoltassero, convincerebbe quelli della Chevy e convincerebbe Sylvia del suo bisogno di lei, delle sue emozioni.
Donald cerca disperatamente una risposta, una cura, guarda disperato Peggy che si cura del dolore di Ted, la risposta è in quella locandina di una pubblicità fatta anni fa.
E’ il ricordo della prima donna che si è presa cura di lui quando aveva l’influenza, una madre buona ed accogliente che però si trasforma nella sua prima amante.
Ora Donald deve trovare le parole per farsi riaprire quella porta da Sylvia:
“I know you’re all feeling the darkness here today. But there’s no reason to give in. No matter what you’ve heard, this process will not take years. In my heart I know we cannot be defeated because there is an answer that will open the door. There is a way around this system. This is a test of our patience and commitment”.
È come esser posseduti dal Diavolo, come nel libro che legge Sally
Ma lasciando la porta aperta sul retro di casa, nel disperato bisogno che Sylvia gli riapra la sua, entra un’altra donna in casa, dice di essere la madre di Donald Draper, all’inizio Sally non le crede ma in fondo ha tutte le risposte giuste e un abbraccio accogliente, la cura che non ha da dei genitori assenti o impegnatissimi.
E nella confusione, nel bordello di non sapere quali sono le risposte alle domande riguardanti il passato del padre, Sally si fa illudere, tutto può essere, come dice Bobby “siamo dei negri?”.
Ted è l’unico professionale e consapevole dei propri sentimenti e limiti, l’amico e collega morto di tumore sarà insostituibile. Proprio quello che Sylvia aveva detto a Donald, ma poi gli ha chiuso la porta in faccia, non si può fidare di lui, e Don si può fidare dei sentimenti di lei che l’hanno portato in quello stato di attesa confusionale? È proprio un bordello, erano sentimenti ed emozioni vere o finte?
Alla fine super Donald arriva almeno a rendersi conto dei suoi limiti, che è rotto e che non è in grado di creare e prostituirsi a tutti i costi per la Chevy.
Stan sfida la morte ad occhi bendati come Guglielmo Tell, per sentirsi come il cugino morto in guerra, ma di cui hanno avuto notizia solo dopo 3 mesi. Supplica Peggy dopo un bacio con un “I need this” e finisce per far sesso su un divano dell’ufficio con l’illusionista.
Peggy è la cura, Ted la baciò per rassicurarsi, Peggy lo consola per la perdita dell’amico, ora è Stan che le dice di avere “bisogno” dopo averla baciata, ma lei ha le idee chiare, è un’amica, una sorella e non può essere un’amante per lui.
Ken Cosgrove è l’uomo giocattolo, nessuno si cura che stava per morire, e mentre Don gli da ordini fa un tip tap da provetta marionetta.
Donald ha finalmente trovato le parole, sa di cosa ha bisogno, non vuole quella porta chiusa, non vuole che lo spettatore cambi canale, ora sa come catturare la di lei attenzione, entrerà in casa, si cambierà la camicia, dirà a Megan che scende per comprar le sigarette, il discorso lo sa, le parole le ha, entra il casa e c’è il crash.
Nessuno si è preso cura dei suoi figli mentre pensava a come convincere Sylvia a tornare a prendersi cura di lui.
Ora la porta la chiude lui, è molto impegnato.
Note: è Mad magnifico rivedere tutti i creativi insieme e all’opera fino a diventare surreali xD
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