Mad Men 6.04 – To Have and to Hold
La libertà.
Il libero amore, il libero sesso, la libera concorrenza, il libero professionista, donne libere, donne libere di essere ragazze squillo.
Ma poi c’è il giudizio… universale, quello altrui, il proprio, quello della chiesa.
Per la libertà poi si paga un prezzo, si perdono gli amici, si perdono le mogli, si perdono i clienti, si perdono i punti di riferimento.
Peggy è veramente andata via, ora è una concorrente, un’avversaria nella libera concorrenza, può fare una presentazione vincente, come la vuole il cliente, ha imparato e ha fatto tesoro citando un pensiero di Donald ma ora ne è libera, mentre Donald ascolta di nascosto da dietro la porta la di lei libertà d’espressione creativa. Lui non è libero, si è nascosto quasi in uno sgabuzzino, oscurando le finestre, per creare uno spot per non offendere quello che lo ha portato al ballo, il cliente dei fagioli Heinz, temendo spie e ladri.
La libera professione di attrice gli ha rubato la moglie, un tradimento alle di lui aspettative che non è di certo un semplice finto bacio da set.
Guardando con disgusto e orrore gli scambisti, quelli che interpretano tanti ruoli, quelli a cui piace guardare, tutte considerazioni fatte da loro su di lui.
Anche Joan paga la sua libertà, quella che non ha avuto nell’affare Jaguar, con il giudizio degli altri che continuano a trattarla come una segretaria che non ha il diritto ne la libertà di licenziare neanche una segretaria imbrogliona, tutti la odiano e non la rispettano, come Dawn che in cambio della sua onestà riceve delle chiavi con nuove responsabilità, ma anche quella è una punizione, uno scalino di superiorità che pagherà a caro prezzo con altri giudizi e odi da parte degli altri.
La libertà di Harry Crane, nel dire come la pensa e nel far guadagnare altri soldi all’azienda, verrà pagata con una mazzetta e con il pensiero da parte dei capi di licenziarlo.
Anche Ken Cosgrove pagherà la sua onestà.
La solita pantomima da perfetta mogliettina non coglie più il segno e quello che prima era un Donald spettatore ora taglia a corto e chiede “che vuoi?”.
E alla fine Megan consiglia lo stesso suo trucchetto contro i giudizi e i sensi di colpa “Avresti preferito non saperlo?… Sarebbe stato come se non fosse successo”.
Dopo un’intera giornata di apparenti tradimenti, Peggy, Megan, e prezzi da pagare, i soldi assumono un’altra forma, sono un segreto segnale di via libera, ma poi c’è una croce che ci giudica, quella della santa inquisizione, ma siamo noi i più ferventi inquisitori di noi stessi, tra peccati, peccatori e giudici con annessi sensi di colpa.
Ma Sylvia risponde qualcosa di totalmente diverso, di nuovo, la libertà dell’amore che vorrebbe donare pace.
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