Mad Men 5.08 – Lady Lazarus

Mad men 5.08

Mad men in caduta libera…che guardano destabilizzati nel vuoto della tromba dell’ascensore.

I punti di riferimento si spostano, si cambia musica, Don riuscirà a star al passo?

Ora che la luna di miele è finita veramente ognuno si rivela per quello che è, l’avevo detto che Megan era un’attrice, ed infatti è bravissima ad improvvisare uno spot sorridente, immediatamente dopo la dura discussione con Peggy.

Ma durante la notte s’è tolta la maschera, non vuole fare la copywriter ma l’attrice, Don si mette la maschera moderna dell’uomo che accetta il cambiamento e che il suo nuovo bird esca dalla gabbia (che lui voleva perpetrare con la richiesta di far figli quando già Megan durante la luna di miele aveva chiarito che non gliene poteva fregar di meno), per non ritrovarsela come Betty, incazzata, frustrata ecc

Anche perché vediamo che in una Betty non c’è un cambiamento, se non una stasi e infatti l’abbiam vista balenottera, era quello che voleva e che ha sempre puntato, la sicurezza sociale, invece stanno girando l’obiettivo molto di più su Sally, è lei la crescita, l’evoluzione, il cambiamento, un accenno ce lo diedero con la groupy degli Stones.

Come vedono il mondo le nuove generazioni, cosa pensano del mondo che gli stiam lasciando?

E i valori inculcati a Sally son stridenti come la canzone degli Beatles riportati nella realtà, il primo bacio aulicato da Betty e invece la scena nella realtà tra Roger e quellazoccoladellamammadiMegan.

 E in questo episodio c’è stato chiarito che di figli nuovi non se ne parla, e mi piace che se ne parli di quelli che già ci sono e che stan crescendo.

Una Betty è come la moglie che abbiam visto in questa puntata, più o meno felice, una Trudy, persone così posson cambiare solo look non di certo concezione, ed infatti anche Donald si trova in quest impasse.

Roger consiglia che l’unica soluzione è la routine, ma dopo il primo giorno da perfetta mogliettina che cucina però a piedi scalzi, il giorno dopo già questa routine non c’è più, Don torna e il cavallo esce lasciandogli questa nuova musica stridente e che contrappone il motto di Don “andrà tutto bene”, come se il futuro fosse controllabile, con il Tomorrow Never Knows.

E qui si allaccia la riflessione di Pete sul cosa siamo noi rispetto all’universo.

E in questa confusione e senso di nullità Pete continua a non azzeccarne una, proponendosi a un’amante nello stesso territorio della moglie, che può al più tradire ma poi restare nella sua gabbia fatta di tristezza, senso di inesistenza e sentimenti con cuori volatili come quelli su un vetro appannato.

Ed anche Peggy è sulla via dell’indipendenza, facendo sfuriate al marito/capo/Don dispotico che riversa su di lei proprie colpe e frustrazioni.

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