Mad Men 5.04 – Mystery Date

MadMen504

Puntata che ti lascia sbigottito.

Nera, nerissima, degna del grande Alfred Hitchcock, la donna tentatrice e persecutrice, che suscita i nostri più bassi istinti sessuali e pulsanti, deve esser “soffocata” e nascosta sotto al letto, dove c’è l’accumulo di polvere che non si vede ma come dice il detto:

quello che butti dalla porta ti ritorna dalla finestra

Qui te lo trovi in ascensore, alla porta di casa e lo butti fuori con l’ascensore di servizio come la spazzatura ma rispunta sul letto.

Le citazioni si sprecano, Frenzy? La scarpa rossa della strega del sud, nel Mago di Oz, schiacciata dalla casa di Dorothy e qui dal letto di Donald? Nudo come un verme di Cronenberg. Ma tanto tanto Hitchcock tra sesso desiderio e morte

…Ma quando sembravan già tutti esposti gli scheletri dall’armadio di Donald nella sua nuova vita, il suo vero nome e tutto quello che lo tormentava in passato, ci son altri manichini ingombranti che riappaiono attraverso la porta scorrevole e a specchio, reputandosi “sick” con valenze da pervertito maniaco sessuale.
Lo pensa lui con il suo senso di colpa, ma lo pensa anche Megan che se lo fa tutti i giorni da quando stanno insieme, e l’unica volta che la rifiuta dopo il party lo umilia dicendogli che è vecchio e che non gli tira più il pisello… e lui si “vendica” facendosela.
Ora gli dice “desideri smodati” “quel tipo di appetito”.

È questo che ha rovinato il suo primo matrimonio? I tradimenti? Questa è stata la scusa ufficiale di Betty per lasciarlo?
Questa teme che possa essere quella di Megan?
Questa è stata la ragione che si è dato?

E come un assatanato, di desiderio verso tutte, ha distrutto il suo matrimonio?

Come la follia inspiegabile di chi compie un massacro.

La dark cenerentola braccata e che in fondo vuole esser sedotta con una scarpa.

La paura dell’uomo nero, o donna in questo caso.

Come reagisce l’America? Tutti hanno un’arma, o come minimo un coltello da killer accanto a se in salotto, alcool per non pensarci e psicofarmaci come se piovessero per vedere il mondo più rosa.

Ma il nero sta dentro di se, dentro Donald (che si è sempre disprezzato per le sue debolezze e dark side), dentro Peggy che si fa pagare extra, ed anche dentro la cavalla ottimista che ora vediam con un occhio un po’ più lucido sulla nuvoletta matrimoniale che si son inventati e creati entrambi in 3 secondi di non conoscenza.

Megan sa di quella bionda che c’era prima di lei, di qualche altra, ma sa anche di se stessa che gli è zompata addosso in ufficio facendo finta di voler imparare qualcosa, dicendogli che era solo sesso free senza pretese, proprio come questa dell’ascensore. Quindi la donna nera tentatrice e zoccola è dentro di lei, per questo teme le altre sue simili e lui che subito ha ceduto al suo gioco di seduzione e sesso.
Un anello e una promessa matrimoniale ha cambiato tutto il gioco? Ha cambiato la loro natura?
La posson nascondere sotto al letto zou zou bisou?

E per finire la più grande di tutte Joan e quell’impotente del marito che per sentirsi un vero uomo deve aver altri uomini sotto di lui…e non Joan xD
Finalmente ha aperto gli occhi sulla pusillanimità dell’eroe di guerra e gli ha rinfacciato pure lo stupro subito, perché i veri uomini fanno così!

E di uno squallore infinito tutto il gioco tra lei e la madre su come tenerselo un uomo, basta dargli un buco appena arrivato a casa che è più importante di un figlio.

In tutto ciò non credo che andrà a dire a Roger che il bambino è suo per essere aiutata. Quel figlio l’ha fatto e tenuto per amore non per soldi o resoconti, sapendo pure che altro pusillanime è Roger.

Da notare anche l’evoluzione del concetto di tradimento/corna.

Betty lo vedeva catastroficamente come un “che ne sarà di me”, una perdita di status e relativa  funzione sociale e individuale, come la mal vista nuova vicina divorziata che poteva solo cercarsi un successivo uomo per esser mantenuta; come poi ha fatto Betty finendo nel museo delle cere che inquieta giustamente Sally insieme alla sadica nonna custode.

Ma il concetto era “l’uomo è cacciatore”, è maschio.

Come la festa organizzata in ufficio a quasi fine 1° stagione durante l’elezione a presidente di Nixon in cui i maschi rincorrono le femmine per sport, un Ken Cosgrove che urlante bracca una segretaria la atterra per scoprire e annunciare a tutti di che colore portava le mutandine la preda. Tutti ridono, anche la vittima che non si sente tale perché è la normalità.

Invece in quest’episodio il desiderio sessuale viene dipinto da Megan come “sick” come desiderio smodato.

Come se questa nuova generazione giocasse con la provocazione stupendosi poi delle conseguenze.

Come la groupie che Don interroga nel corridoio del concerto degli Stones, che avrebbe fatto di tutto per il chitarrista del gruppo e Don le chiede “tutto cosa?”. E la ragazzina risposte in realtà non ne da, non ne sa dare, sono fumose e sfuocate come l’effetto canna.

O come Megan che fa il balletto provocante con un vestito corto che le arriva alla patata e si offende poi per gli apprezzamenti di Harry Crane.

Quella che ne esce dignitosamente vincitrice in questa evoluzione tra concezione passata della donna e spinta indipendentista è Joan, che combatte costantemente con il grillo parlante materno del “ti sei sistemata” e non ti tocca più andar a lavorare, basta offrire il buco di tanto in tanto, e il concetto di donna moderna che giustamente vuole esser interpellata nelle decisioni di coppia che implicano il futuro di entrambi.

Una più conservatrice e calcolatrice avrebbe pensato “non ci sei mai stato, basta che porti i soldi a casa e se ti fanno secco mi becco pure la pensione militare”, un paio di giorni di licenza col buco ogni tot mesi e col minimo sforzo son sistemata…. tuttalpiù se mi s’intasa chiamo l’idraulico che è così gentile e me lo stura, come gioca a fare la madre di Joan.

Invece Joan fa un passo avanti con il suo “dove ti sei fatto Natale ti fai pure Capodanno!”

Che invece alla fine per quieto vivere veniva accettato da Francine, la vicina di casa di Betty, che o pensa di avvelenarlo o poi in realtà subisce silenziosamente.

Donald e il suo Dick:

Non credo sia uno sdoppiamento di personalità, non c’è un Don e un Dick, la vedo più una maschera, un ruolo che interpreta Dick a beneficio della stabilità sociale.

Dick interpreta il Donald uomo deciso, forte, risoluto per Betty, vista come fragile Uccellino, l’uomo dalle spalle larghe che sa affrontare le avversità e la rassicura sempre con quel “andrà tutto bene”.

Il Donald a lavoro, senza insicurezze, non il povero bastardo figlio di una prostituta, che per Dick è un’onta immane.

Betty era la madre angelicata che lui non ha mai avuto, cosa che in fondo cerca nelle amanti però con la valenza Dick, cioè la totalità del suo essere con anche le connotazioni di fragile, bisognoso, insicuro e che dice tutto ciò che pensa.

Non credo che tutto il suo desiderio sessuale sia fine a se stesso, sia solo sesso, l’ho sempre vista come una ricerca di un rifugio “amorevole” dove poter spogliarsi dai panni di Donald per essere Dick.

La prima amante che abbiamo conosciuto è stata la pittrice e che la loro “relazione” o incontri durano da anni, e lui mica la tradisce, mica si fa anche altre nel frattempo, è quello che cerca, lei lo rassicura quando ha dubbi incertezze e paure sul lavoro e hanno dialoghi paritari, una donna pensante che parla con un uomo pensante.

Ci son mai stati dialoghi di questo tipo tra lui e Betty? Che sembra preoccuparsi solo delle unghie e della cena. Lei gli appare solo come un uccellino semplice bisognoso da accudire, e quando lei va in crisi lui non ha la più pallida idea di cosa pensi e provi la moglie, per questo le spia le sedute dall’analista.

Dick vuole essere amato, per questo lascia la pittrice quando scopre che non lo seguirebbe, e che c’è qualcosa tra lei e quell’altro artista. Poteva continuarci a far sesso se era solo quello che gli interessava e che li legava.

Così come con l’imprenditrice ebrea a cui aveva rivelato la sua vera identità, voleva fuggire con lei, ma lei ha rifiutato perché voleva vivere nella realtà e lui si è sentito non amato.

La lotta interiore è ambivalente, da un lato vuole esser se stesso, vuole esser accettato come Dick ma dall’altro si disprezza così tanto, e li vede così neri i suoi lati negativi che chiunque altro li intraveda deve essere eliminato, lui stesso non si perdona e ama nell’essere Dick come potrà mai una donna amarlo?

Quella che l’ha sposato e lo amava a scoprir il tremendo segreto l’ha lasciato.

L’unica eccezione è stata Anna Draper che lo amava così com’è, anzi vedendo tutto il buono che c’è in Dick.

Ma l’onta della nascita è così radicata che forse nessuna donna amorevole potrà colmare l’assenza di una madre, per giunta prostituta, e la cattiveria del padre.

E Dick non crede neanche nella buona fede affettiva, il fratellastro non gli chiedeva niente se non amore, ma lui non c’ha creduto che poteva realmente provarlo per il suo fratellastro maggiore, voler bene veramente a Dick; trincerandosi dietro la maschera cinica di Donald, che l’ha scacciato e indotto al suicidio pur di non togliersela, quella con il sorriso finto per i clienti.

Con Megan si rivolge alla pari, le ha rivelato di Dick ma lei non lo vede affatto, gli risponde che nessuno ama Dick W, e infatti fa la festa a sorpresa per Donald quello spavaldo che al lavoro fa il leader e ama stare al centro dell’attenzione, ma Dick è una persona riservata e giustamente non reputa “amici” i colleghi di lavoro.

E quindi si è ridovuto metter la maschera e il sorriso finto un’altra volta pure a casa sua.

Il desiderio di altre donne era il Dick che voleva rilassarsi, esser se stesso e amato. Ora dipenderà da Megan se è in grado di vedere, accettare e amare Dick.

Perché portar la maschera sia a lavoro che a casa è veramente stancante e stressante, ecco perchè si alcolizzano e fuman come i pubblicitari. ;)

Bell’episodio, il migliore fin ora.

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