Zero Hour (by Loislane)

Par condicio vuole che si mostrino sempre le due facce della stessa medaglia, il bianco e il nero, il bene e il male, Zero Hour sì Zero Hour no. Ieri vi abbiamo spiegato i no, oggi loislane ci spiega i suoi sì…o almeno i forse! Buona lettura

Zero-hour

I primi di febbraio la ABC Studios ha mandato in onda il preair di ZERO HOUR, per ora una stagione di 13 episodi, creata e scritta da Paul Scheuring (“Prison Break”), che è anche il produttore esecutivo insieme a Zack Estrin, Lorenzo di Bonaventura (“Constantine”, “The Transformers”) e Dan McDermott (“Human Target”). Il pilot di “Zero Hour” è stato diretto e prodotto da Pierre Morel.

La Modern Skeptic Magazine è una rivista specializzata nello sfatare miti e credenze, distruggere la credibilità costruita sulla menzogna, svelare le cospirazioni. Il suo editore, Hank Galliston (Anthony Edwards, già visto in “Big Sur”, “Flipped”, “ER”), si troverà al centro di quanto di più enigmatico, coinvolgente e pericolosamente rocambolesco abbia mai potuto conoscere con il suo lavoro, anche perché questa volta il protagonista sarà lui in prima persona.
Ma già questo, la parola persona, ha, qui, una sfaccettatura diversa. Chi è Hank? Ed è sicuro di essere se stesso, di essere “solo” se stesso?
L’inspiegabile rapimento della moglie, nel suo negozio di orologi antichi, lo mette nella posizione di investigare sul rapitore, e arrivare, apparentemente per puro caso, a fare una sbalorditiva e incredibile scoperta su se stesso.

E’ già andato in onda anche il pilot che ha confermato il ritmo serrato del preair, gli episodi durano circa 40 minuti che praticamente volano via con fluidità, così come i protagonisti volano da un capo all’altro del mondo all’inseguimento degli indizi di una caccia al tesoro di dimensioni globali, che riguarda il mondo, tutto il mondo, presente e passato.
Mistero, religione, scienza, fantascienza… Gli ingredienti per un intrigante thriller mozzafiato ci sono tutti.
Si scopre sin dalle prime battute che c’è, alla base, un gruppo mistico come i Rosa Croce che fugge e si nasconde dai Nazisti (le prime scene ci portano nella Germania del 1938), che a loro volta sembra abbiano fatto nascere (e non in maniera “tradizionale”) un essere sovrannaturale, forse l’anticristo, un inquietante bambino con gli occhi inumani, bianchi (forse per questo chiamato “White” Vincent). E Vincent lo ritroviamo, adulto, ai giorni nostri, a caccia di coloro che erano stati eletti alla custodia di un non meglio identificato “segreto”, la cui salvaguardia era di vitale importanza per il mondo e l’intera umanità, che ora è in pericolo e la cui salvezza sarà il difficile compito dei “nuovi 12 apostoli”, 12 persone che erano state scelte, in un passato ormai remoto, per le loro particolari doti umane e sovrumane.
Sin dal preair, si intuisce che qualcosa di catastrofico sta per avvenire, e forse è solo una corsa contro il tempo, un rincorrere e rincorrersi in sfide sempre più enigmatiche.
Dall’impostazione vista in queste due prime parti, sembra che ogni episodio è destinato a portarci sulle tracce di ognuno dei 12 apostoli, seguendo le indicazioni celate in misteriosi orologi sparsi nel mondo.

Rating: ★★★★★★☆☆☆☆ 

a cura di: loislane

Cast:

Hank Galliston – Anthony Edwards (Big Sur, Flipped, ER)
Rebecca “Beck” Riley – Carmen Ejogo (Sparkle, Chaos)
Arron Martin – Scott Michael Foster (Californication, Greek),
Rachel Lewis – Addison Timlin (Californication)
Laila Galliston – Jacinda Barrett (Matching Jack, Middle Men, New York I Love You)
White Vincent – Michael Nyqvist (Mission: Impossible – Protocollo fantasma, Millennium)
Anno: 2013

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