Un divano a New York

Checchè ne dica la critica io questo film lo trovo delizioso, tra il leggero e il profondamente serio nella contrapposizione tra morbide e lussureggianti sensibilità a rigide prigioni asettiche per il nostro animo, che non riesce ad esprimersi e lasciarsi andare.

Grazie ad un annuncio economico pubblicato sull”Herald Tribune’, un ricco psicanalista New Yorkese si trasferisce a Parigi per cambiar aria, nella casa popolare di Béatrice, a cui cede il suo lussuoso attico a Manhattan.

A Parigi Henry verrà sommerso dal fracasso del mondo e vita circostante, dall’eccentrica presenza assenza della ballerina disordinata Béatrice e dai messaggi innumerevoli dei di lei spasimanti innamorati ed ex amanti che ancora la vogliono e bramano.

A New York Béatrice, con la sua vitale sensibilità, farà risorgere il cane depresso di Henry, le sue piante si trasformeranno in una lussureggiante giungla, e tutti i pazienti di lui che si son presentati alla porta ne escono molto più soddisfatti e sollevati da quando c’è lei come analista.

Béatrice visti tutti questi personaggi bisognosi e sofferenti, nonostante volesse svelare l’equivoco, li ascolta emotivamente partecipe.

Henry torna prima a casa, perchè non ne può più del rumore parigino, e scopre che Béatrice s’è spacciata psicoanalista con i suoi pazienti, il giorno dopo si presenta a casa per affrontarla ma vedendola finisce anche lui per stendersi sul lettino per essere “curato” da lei.

Delizioso, divertente, profondo, sensibile.

Rating: ★★★★★★★★★★ 

Regia: Chantal Akerman

Cast

Juliette Binoche
Paul Guilfoyle
Richard Jenkins
Stéphanie Buttle
William Hurt
Anno: 1996

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