Crime Diaries: The Search

Città del Messico 2010, Paulette Gebara Farah scompare dalla sua casa e dal suo letto improvvisamente.

Un Procuratore imbranato si fida delle persone sbagliate a cui dice di risolvere il caso, a capo l’Agente Castillo che prima era a caccia di narcotrafficanti.

Come mai l’interesse per questo caso da parte dei piani superiori è così pressante?

Il nonno della bambina era un pezzo grosso e ha ancora amici ai piani alti.

Il Procuratore decide di arrestare i genitori e le due tate della bambina, le loro dichiarazioni non convergono.

La notizia ancor più sconvolgente è che viene trovato il corpo senza vita della bambina, tra la sponda del letto e il materasso, dopo ben 9 giorni la sua sparizione.

Il medico legale dice che la bambina è morta tra 3 e 5 giorni, in quei 9 giorni ben 3 persone avevano o dormito in quel letto, la migliore amica della madre, o hanno registrato un’intervista su quel letto la madre e una giornalista. Nessuno aveva visto o sentito prima la bambina?

Era sempre stata li o è stata messa li dopo morta?

Il Procuratore vorrebbe scoprire la verità, ingaggiando anche un Angente dell’FBI per fare altra indagini, ma Castillo aveva già organizzato un piano per tutti affinché ne uscissero puliti.

L’FBI aveva i suoi dubbi, date le tracce di adesivo sulla bocca della bambina e che quindi fosse stato un omicidio, ma Castillo le mostra le dichiarazioni firmate da entrambi i genitori sulla spiegazione dell’indizio, la bambina aveva una condizione che portava spesso a chiuderle la bocca.

Castillo fece spostare dal medico legale l’ipotetico giorno della morte a 9 giorni e caso chiuso.

Nessuno ha voluto mai scoprire la verità sulla morte di Paulette Gebara Farah tra interessi economici, politici e di potere.

E ancora ci si chiede se era stato il padre, la madre o chi prese e poi rimise il corpo di Paulette nel suo letto?

Miniserie in 6 episodi su una brutta vicenda di cronaca Messicana su Netflix

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Anno: 2020