Lost Digiuno finito … quasi

Ecco un contributo esterno dal nostro ex-editor Sloane. Ricordiamo che chi voglia pubblicare qualche suo lavoro sul blog basta che ci contatti e saremo lieti di leggervi.

C’è un prima e c’è un dopo; prima di Lost, ferragosto segnava la triste fine delle vacane estive, il ritorno alle solite attività, al tran-tran quotidiano, l’inizio del conto alla rovescia per le vacanze di Natale; dopo Lost, il ferragosto segna l’inizio delle riprese della nuova stagione, il rifiorire di spoiler, anticipazioni, rumors bislacchi …

Per come è fatto Lost, ogni anno qualcuno abbandona e ci ritroviamo con un atteggiamento quasi da reduci a contarci, scambiarci idee, impressioni, speranze. Lost in effetti è bello ma è anche molto esigente, non permette una visione superficiale o discontinua, non è Beautiful nel quale una settimana di episodi equivale a cinque minuti di real-time. Lost è come i mobili dell’Ikea: modulare, se salti un incastro non ti riesce di montare più nulla, neanche un portaombrelli. Lost non è l’Isola dei Famosi e non è Survivor; Lost invece è Robinson Crusoe, La Tempesta, Il Settimo Sigillo, Il Pianeta Proibito, L’Isola del Dottor Moreau (e tanto, tanto Stephen King)… l’ignoto, il mare, il cielo, animali sconosciuti e mortali. Lost è tutto questo ed anche di più, Lost è una mania … anzi: una smania.

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