Damages
Damages, di chi ci si può fidare?
In questo telefilm ci si trova perennemente in tensione, sull’ago della bilancia, quella della giustizia. In Damages dove penderà?
Nell’eterna lotta tra il bene e il male, tra i buoni e i cattivi, tra i rei e i giusti… in questo telefilm son tutti “cattivi”.
Non c’è una soglia tra buono o sbagliato, eticamente corretto o immorale, il seguire onestamente la legge, le regole… infatti si parla di avvocati.
Una donna senza gonna e in impermeabile esce di corsa da un palazzo in stato confusionale tutta insanguinata, la polizia la prende e la porta in centrale.
Partono dei flashback risalenti a 6 mesi prima quel giorno e man mano che si procede con gli episodi ci si avvicina temporalmente al presente per capire cosa è accaduto.
È una giovane avvocatessa, Ellen Parsons (Rose Byrne), che rifiuta un buon e stabile posto in uno degli studi migliori di New York, propostole da Hollis Nye (Philip Bosco), perché ambisce al top, entrare nello studio più prestigioso della più intuitiva, agguerrita e vincente legale della città, Patricia Huges.
Patty, come è chiamata dagli amici…(ma li avrà?) è interpretata dalla magistrale Glen Close, Merily Streep in confronto sembra “L’angelo veste Prada”, Benjamin Linus di Lost a suo cospetto è veramente un “good guy”, riesce ad essere persino più perfida e spietata del personaggio interpretato in “Le relazioni pericolose”, ed è più tenace e vendicativa della donna in “Attrazione fatale”.
Ti fa persino pena il suo avversario, il magnate Arthur Frobisher (Ted Danson), che dopo aver venduto tutte le azioni della sua società, che stava per esser indagata per diversi tipi d’illeciti, ha rovinato tutti i suoi azionisti, 5000 persone.
Si è sempre tutti sotto pressione, sul filo dei giochi psicologici, come usare chi per i propri fini, leciti o non, fino ad arrivare a commissionare omicidi, affinché la bilancia della “giustizia” penda dalla propria parte. Come se un concentrato di odio e di rabbia sia pronto perennemente ad esplodere per distruggere i propri avversari, in cui, quelli di ieri, se servono, diventino gli alleati di oggi, per annientare il prossimo “nemico”.
Esteriormente sembra una lotta della giustizia, che agisce per punire gli alti finanzieri corrotti che penalizzano la povera gente, ma è solo tutto un gioco di potere ad altissimi livelli, in cui chi ha una coscienza, un’anima, dei sentimenti viene schiacciato come un moscerino in un battito d’ali.
Ma la domanda che ci si pone in ogni episodio è: di chi ci si può fidare?
La prima stagione è composta da 13 episodi, nella seconda tra gli interpreti principali vedremo William Hurt che qui non sembra affatto essere un “Figli di un dio minore” ma il suo personaggio s’ispira più al “Grande freddo”.
Entrambe le attrici principali son state premiate, Glenn Close con il Golden Globe 2008 come Miglior attrice protagonista in una serie drammatica e Rose Byrne dall’Australian Film Institute con il Premio internazionale per la miglior attrice, più una valanga di nomination come miglior tf drammatico ecc
E’ una serie che sicuro non lascia indifferenti.
Rating:
5 stagioni, le prime tre da 13 episodi e le ultime due da 10, della durata di circa 50 minuti.
Cast
Glenn Close: Patty Hewes
Rose Byrne: Ellen Parsons
Tate Donovan: Tom Shayes
Ted Danson: Arthur Frobisher
Željko Ivanek: Ray Fiske
Noah Bean: David Connor
Anastasia Griffith: Katie Connor
Marcia Gay Harden: Claire Maddox
Timothy Olyphant: Wes Krulik
William Hurt: Daniel Purcell
Campbell Scott: Joseph Tobin
Martin Short: Leonard Winstone
John Goodman: Howard T. Erickson
Dylan Baker: Jerry Boorman
Ryan Phillippe: Channing McClaren
Anno:2007-2012
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