V 2009 vs. Lost – 1.02
Riassunto delle puntate precedenti: 1.01.
Questi V sono good guys o bad guys? E quanto la nostra Juliet, Elizabeth Mitchell, è lost? O vicina dallo scoprirlo?
A dopo il continua.
Quello che mi ha fatto pensare a Lost in questo secondo episodio di V 2009 è la dinamica che vive la nostra Juliet, qui agente dell’F.B.I., da 7 anni si è sempre fidata ciecamente del suo collega e compagno di lavoro (un Ben?) e invece scopre che è un bad guy; a questo punto non c’è da fidarsi di nessuno, inizia a vivere fingendo di non sapere quello che invece in realtà ha visto con i suoi occhi.
E per far reggere la sua copertura, di esser diventata una Others, tra chi non sa o tra chi potrebbe essere coinvolto nel complotto d’infiltrazione dei V tra gli umani, finge e mente usando una tattica “la miglior difesa è l’attacco” per non essere sopraffatta.
Questa modalità è la stessa sostenuta da Juliet anche in Lost, dissimulando da anni tra gli Others e in parte continuando tra i Losties, per finire col farlo ancora tra i Dharma del 1977.
Ma la nostra Juliet vuole e deve fare qualcosa, la sua coscienza da “good” non le permette di restare in disparte, speriamo solo che la soluzione per lei non sia far esplodere una bomba all’idrogeno su una mega carica elettromagnetica. :(
Ma i suoi problemi non son terminati, qui deve anche proteggere un figlio che segue biondine aliene invece del cervello e i buoni consigli di mammà. Lui per ora ha rimediato un giubbino griffato nell’attesa di uno piton-lucertolato, ma del set di neuroni nemmeno l’ombra.
Un altro che segue grandi ideali di giustizia… (o era il pelo V anche qui?) è il giornalista, che dopo esser stato beffato dalla bella del ballo in taièrino intercambiabile internazionalmente come le Barbie, decide che vuole star sopra… nel gioco dell’ammore, e spera che dopo la sua nuova mossa di ribaltamento delle carte in tavola sia lei, Anna, a invitarlo in un prossimo rendez-vous.
Il prete, come il nostro Jack Shepard, decide di fare la cosa giusta, noncurante del consiglio di Juliet che gli urla “Che parte di “non fidarti di nessuno” non hai capito?”, ma alla fine capisce che “la cosa giusta” forse non lo era tanto.
E ora decidono che “we have to go back” e riunire tutti quelli che sanno dell’Isola invisibile, cioè la minaccia V.
Ma anche la nostra Juliet ha peccato d’ingenuità, telefonando a un 911, ma era quello V, e restando a raccontare vita morti e miracoli fino all’arrivo precipitevolissimevolmente di una navetta V che prima ti fotografa e poi t’uccide, la foto serve per la lapide!
Se invece sei fortunato vieni catturato e finisci in un uovo in mutande mentre dei serpenti immaginari ti passeggiano sul busto e viso.
Se siete V e vi si è rotto il vestitino umano, basta un po’ di colla fast-cicatrizzante ed eccovi come nuovi.
Le donne V sono decisamente di facili costumi, sicuro di vestiti, che la nostra Kate con le sue tattiche manipolatrici è Santa Maria Goretti in confronto.
Umani avvisati mezzi salvati!
….to be continued.
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