Quella cosa chiamata amore

Un opera minore del regista Bogdanovich ma che comunque resta un cult, perché è l’ultimo film interpretato da River Phoenix prima della sua tragica morte.

Sullo sfondo della città della musica, che accoglie cantanti country provenienti da tutta l’America con il sogno di sfondare, le vite, i passati, gli amori e le amicizie in vite al bivio su ciò che vogliono fare da grandi o semplicemente in cerca di se stessi.

Dopo la morte dell’amato padre Miranda Presley, non parente del Re del rock, arriva a Nashville, nel Tennessee, per cantare, suonare e scrivere canzoni sue, ma non essendo accettata dopo la prima audizione, nel locale che riconosce da subito i talenti e le canzoni “sentite”, resta li a fare la cameriera nell’attesa dell’ispirazione e dell’occasione giusta. Nel frattempo l’amicizia con Lucy, anche lei aspirante ma non sa se cantante, miss, moglie o attrice. Poi c’è l’affascinante sfuggente e distruttivo James Wright, ottimo cantante, che la conquista la allontana la sposa la abbandona e poi la rivuole. Ed infine c’è Kyle, ottimo scrittore di canzoni che la ama non ricambiato. Ovviamente c’è anche Elvis.

C’è il Re verde, il Re rosso che lottano per l’amore della Dama bianca.

Chi vincerà?

La cosa drammaticamente profetica è che la protagonista dice più volte che non bisogna scherzare perché basta un attimo e si muore per sempre.

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