bastardi di Pizzofalcone, I

Sinceramente questa serie italiana è una come altre, nella media, Gassmann è l’unico all’altezza del ruolo, gli altri un pò insipidi, a parte il più anziano del commissariato con la sua personale missione e investigazione nel free time.

Forse sarà la regia che defice, perchè in passato Tosca D’Aquino mi è sempre piaciuta, dal “piripì” in poi, invece qui recita male.

Tra colpevoli che subito confessano e drammi familiari personali dei protagonisti tutti infelici, la cosa per cui val la pena veramente vedere questa serie è Napoli, finalmente vestita come si merita, tra i panorami mozzafiato, la valorizzazione a monumenti poco conosciuti e interni bellissimi. Cultura e gran classe.

Ovviamente li abbiamo indiziati per voi, così vi fate un giro, e potrete decidere se guardarvi cosa accade al commissariato di Pizzofalcone o venire live a gustarvi questa magnifica e complessa città.

La Napoli di Pizzofalcone

L’ispettore Giuseppe Lojacono viene trasferito, dopo già un anno dalla sua permanenza a Napoli, da un commissariato della Napoli “bene” a quello di Pizzofalcone, il peggiore del circondario che tra li a breve chiuderà definitivamente, per questo lo staff dovrà occuparsi solo di questioni di ordinaria amministrazione.
Ma loro sono poliziotti e rispondono a una chiamata su un omicidio, e Lojacono si reca sul posto.
Le sue intuizioni convinceranno il P.M., e chi sopra di lei, di lasciare il caso nelle mani di Lojacono… e non solo quelle.

Amicizie, amori nascosti, così come le violenze psicologiche domestiche.

Ci porteranno alla fine dei 6 episodi, da 100 minuti ognuno, a meritarsi il rinnovo e fiducia nel commissariato per altri sei mesi.

La seconda stagione arriverà nella primavera del 2018.

Rating:  

Ideatore: Maurizio De Giovanni

Cast

Alessandro Gassmann: Giuseppe Lojacono
Carolina Crescentini: Laura Piras
Antonio Folletto: Marco Aragona
Tosca D’Aquino: Daniela Ottavia Calabrese
Massimiliano Gallo: Luigi Palma
Gianfelice Imparato: Giorgio Pisanelli
Simona Tabasco: Alex Di Nardo
Gennaro Silvestro: Francesco Romano
Anno: 2017