Top of the Lake

Top of the Lake

Serie TV drammatica co-prodotta dalla BBC Two in UK, UKTV in Australia/Nuova Zelanda e il Sundance Channel in America, ambientata interamente nei bellissimi paesaggi della Nuova Zelanda, nella zona di Queenstown, con il lago Wakatipu al centro delle immagini e della narrazione.

Jane Campion (Lezioni di piano, Bright Star) ci porta in Paradiso, placido e idilliaco nei paesaggi ma tutt’altro che perfetto, infatti il silente piatto lago che ne è l’epicentro nasconde l’inferno e la profondità tumultuosa e oscura del tormento dei personaggi.
Le donne si rifugiano in questo luogo solitario per ritrovare un equilibrio, se stesse, una pace, delle risposte, per curarsi le ferite delle violenze, gli abbandoni, gli orrori inflittegli dagli uomini, violenti o solo senza una morale.

Vicino al lago si crea una comunità di donne allo sbando che vivono in dei container, cercano regole per proteggersi dal dolore, chi si permette solo cinque minuti di sesso per non incappare nel legame e nel sentimento che sicuramente non arriverà, chi s’era creata un surrogato emotivo in uno scimpanzé che si trasformerà anche questo in violenza, chi fa il bagno nuda in una ricerca di purificazione, chi pende dalle labbra di GJ (Holly Hunter l’attrice di “Lezioni di piano”, Saving Grace) guru di questa comunità.

GJ, colpita da un fulmine e sopravvissuta, sembra essere un’illuminata ascetica, lei sa, ha una visione globale, alternando il silenzio, l’assenza a parole taglienti, verità violente per quelle donne che spesso chiama “puttane”, come se la ricerca di un po’ d’amore fosse solo un ridicolo ed inutile affanno.

Poi c’è Tui, una bambina di 12 anni che s’immerge vestita in quel lago silente come lei, sente che c’è qualcosa che non va ma non capisce neanche cosa, non si renderà mai conto di quello che le è accaduto e quello che le succederà, è solo una bambina e una bambina non le sa certe cose, l’unico suo istinto sarà il nascondersi e soffiare per difendersi, come un gatto selvatico.

Vista da sola immersa nel lago verrà portata alla centrale di polizia, qui si scoprirà che la bambina è incinta, chi l’ha stuprata? La risposta è “no one”, rilasciata Tui scapperà sulle montagne per proteggersi da altre violenze, domande e intrusioni.

La terza donna protagonista è Robin Griffin (la bravissima Elisabeth Moss di Mad Men) sembra essere figlia di quel diluvio e giudizio universale, richiamata a casa perché la madre sta morendo di cancro, anche lei ha un compagno che è stato violento, ed anche lei ha subito in silenzio così come fece quando Robin fu violentata all’uscita del ballo della scuola. Da quello stupro di gruppo nacque una bambina data poi in affidamento.
Proprio per questo Robin s’identifica con Tui e tramite lei cerca un riscatto per ciò che subì da ragazza, la protegge, vuole assicurare alla giustizia il colpevole, sarà l’unica che non si arrenderà nella ricerca di Tui quando scompare, sa che non potrebbe sopravvivere incinta o partoriente da sola nei boschi.

L’unico che aiuta Tui è un ragazzino dai capelli gialli, anche lui è silente, come gli altri adolescenti del gruppo, si esprimono solo mostrando i palmi delle mani, su uno c’è scritto un “no” sull’altro un “si”, non ci sono parole di fronte alla violenza o all’assenza mostrata dalle loro madri colluse e collaboratrici di questi uomini violenti.
Su tutti il padre di Tui, Matt Mitcham (lo scozzese Peter Mullan, The fear), l’Adamo che ha fatto sesso con quasi tutte le donne della zona, son quasi tutti figli suoi. Due di questi vivono con lui, come Tui, e mostrano la stessa violenza tra alcool, droga e omicidi, pagando tre donne/madri del villaggio rinchiuse nello scantinato per preparare dosi di droga, anche loro sono appellate “puttane”, da terrorizzare, ricattare, picchiare.

L’unico outside è Johnno altro figlio di Mitcham, l’australiano Thomas M.Wright, l’ex fidanzato di scuola di Robin, che dopo esser stato in prigione per anni ora vive in una tenda; anche lui sembra smarrito, tra sensi di colpa provenienti dal passato e l’incessante amore per Robin tenterà di aiutare e colmare i vuoti interiori di lei.
Ed in fine c’è il detective Parker, l’australiano David Wenham, capo della polizia locale, colluso con Mitcham, che tenterà di sedurre Robin.
Con temi antichi la Campion crea qualcosa di nuovo e completamente diverso, la verità di un giudizio universale profondo misterioso e intriso di dolore.

La prima stagione è sviluppata in 7 atti della durata ognuno di 50 minuti.
Rinnovata per una seconda stagione di 6 episodi, girati a Sydney e con aggiunta nel cast di Nicole Kidman (sua seconda collaborazione con la regista dopo Ritratto di signora), Gwendoline Christie e David Dencik

Rating: ★★★★★★★★★½ 

Creato e scritto: Jane Campion, Gerard Lee
Diretto: Garth Davis, Jane Campion

Cast

Elisabeth Moss: Robin Griffin
Holly Hunter: GJ
Peter Mullan: Matt Mitcham
David Wenham: Al Parker
Jaqueline Joe: Tui Mitcham
Genevieve Lemon: Bunny
Jay Ryan: Mark Mitcham
Sarah Valentine: Prue
Robyn Malcolm: Anita
Skye Wansey: Grishina
Thomas M. Wright: Johnno Mitcham

Anno: 2013

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