Passione

Un musical napoletano fatto da un Americano.

I grandi artisti partenopei riuniti per farci sentire la passione della musica napoletana di tutte le epoche, dai classici riarrangiati e sentiti dai “grandi”, come gli Avion Travel che con la teatralità di Peppe Servillo fa da controaltare alla portoghese Misia, passando per la Malafemmena di Ranieri-Sastri, fermandoci sull’ironia di De Andrè, nel dipingere Cutolo Don Raffè che dietro le sbarre del Castel Dell’Ovo si beve il caffè che gli porta Pasquale Cafiero/Beppe Barra, una sosta sul rapper Carosone, per arrivare a Raiz degli Almamegretta che passeggia tra i vicoli insieme alla voce sostanziosa della Montecorvino.

Un sapiente mix tra intensità, profondità, passione, carnalità, emozione e ironia, visi di strada, voci dei ragazzi del conservatorio o delle donne dei vicoli, una dance di ragazzine tra gli archi dell’antico Palazzo dello Spagnuolo alla Sanità, un canto antico delle lavandaie di Pozzuoli in un luogo magico, e Fiorello che scava con Turturro nella solfatara per veder se c’è il petrolio a cavallo di un ciuccio-cammello, modernità e l’antichità delle tamburriate, come quella verso “faccia gialla”, così chiamato San Gennaro dal popolo per esortarlo a far il miracolo.

Spezzoni d’epoca che si amalgamano con il moderno, che forse tanto evoluto da allora non è, strade, degrado, chiese antiche che convivono con monnezza e muri pieni di graffiti colorati, una distesa di parabole, squarci di mare, Nisida, una spiaggia con i bagnanti mentre Cosmo Parlato canta Maruzzella a una coppia che copula a ritmo di musica, fa pensare all’ironia dissacratoria di Corsicato o del film “Mater Natura”, la Montecorvino ci fa vivere il dramma di “Dove sta Zazà” tra la folla del mercato.

Tante facce come le tante dominazioni che ci son state a Napoli e han lasciato il loro segno, l’arabo, il francese, interpretati dalla brava e bellissima cantante tunisina M’Barka Ben Taleb, lo spagnolo e l’americano, l’arrivo dei “salvatori” con frame d’epoca e il segno che han lasciato come l’anima nera di Jemesiello Senese.

Tante voci e tanti teatranti come un po’ è il popolo napoletano e ancor più come è visto all’estero.

Io non lo so se, come sostiene Turturro, tutti i napoletani continuano a cantare, ma questo film con un taglio moderno da videoclip fa un omaggio con Passione all’arte espressa a Napoli, città multisfaccettata e sicuramente non facile da rendere, dai vicoli, al degrado, all’arte, a Caravaggio, è tutto questo….Napul è.

L’unica interpretazione che non m’è piaciuta? M.Ranieri in Malafemmina, sterile.

Unica grande assenza nel panorama colto della musica napoletana in questo film è Roberto Murolo, ma forse era citato in Don Raffè o forse non era così moderno.

Turturro ha studiato, con amore, genio e molta ironia e l’operazione che ha realizzato mi è totalmente piaciuta.

Appassiona e diverte, non so cosa possano pensarne dal resto d’Italia. Fatemi saper ;)

Rating: ★★★★★★★★½☆ 

Regia: John Turturro
Soggetto: Carlo Macchitella (idea), John Turturro, Federico Vacalebre
Sceneggiatura: Federico Vacalebre

Cast

Mina
Spakka-Neapolis 55
Avion Travel
Misia
Pietra Montecorvino
Massimo Ranieri
Lina Sastri
M’barka Ben Taleb
Gennaro Cosmo Parlato
Peppe Barra
Angela Luce
Max Casella
Raiz
James Senese
Fausto Cigliano
Fiorello
Fiorenza Calogero
Daniela Fiorentino
Lorena Tamaggio
Enzo Avitabile
Pino Daniele
Anno: 2010

Le canzoni:

Carmela: Mina

Vesuvio: Spakka-Neapolis 55

Era de maggio: Misia Fado & Avion Travel

Voci di Napoli

Comme facette mammeta: Pietra Montecorvino

Maruzzella: Gennaro Cosmo Parlato

Malafemmena: Massimo Ranieri & Lina Sastri

Don Raffaè: Peppe Barra

Guaglione (di Raffaele Viviani): Don Alfonzo Chef

Nun Te Scurda’: Raiz, Pietra Montecorvino & M’Barka Ben Taleb

Passione: James Senese

Tammuriata nera: Peppe Barra, Max Casella & M’BarkaBen Taleb

Catarì: Fausto Cigliano

O sole mio: Renato Carosone

Caravan petrol: Fiorello, Turturro & Max Casella

Canto delle lavandaie di Pozzuoli (La Piscina Mirabilis a Bacoli)

Faccia gialla: Enzo Avitabile & I bottari

Dove Sta Zazà: Pietra Montecorvino, Max Casella

Indifferentemente: Misia

Finale e Artisti

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