Shame
Brandon/Fassbender è l’uomo che non sapeva amare, un totale vuoto interiore che viene perennemente “riempito?” dal sesso, via internet a lavoro e masturbato nella toilette, occasionale per strada, a pagamento a casa, giornali, a tre, omosessuale in un locale gay, in tutte le forme tranne che in una relazione, lì diviene totalmente impotente.
Un senso perenne di gelida morte, come appare sul letto nella prima inquadratura, e compensata da tutto questo sesso per provare qualcosa, per sentirsi vivo, che esiste; ma le smorfie sul suo volto sembran più di dolore e sofferenza che di piacere, più di vergogna che di reale appagamento.
In una New York dai colori freddi tra l’acciaio e il pepsiglass, solo l’arrivo a casa della sorella minore Sissy porterà un colore violento, il rosso del suo cappello, il calore malinconico e struggente di una “New York New York” cantata intimamente in un vestito alla Merilyn, porterà il rosso del sangue e della disperazione nella ricerca di qualcuno che la ami.
Ma un legame affettivo lo opprime, lo mette alle corde nel senso di colpa, va espulso.
Carey Mulligan (Drive) è bravissima e intensa, Fassbender anche nella sua glacialità, già premiato come miglior attore con la Coppa Volpi a Venezia.
E questo momento di grazia vale l’intero film: Shame – New York, New York
Rating:
Regia: Steve McQueen
Cast
Brandon: Michael Fassbender
Sissy: Carey Mulligan
David: James Badge Dale
Marianne: Nicole Beharie
Samantha: Hannah Ware
Elizabeth Masucci
Lucy Walters
Jake Richard Siciliano
Cameriere: Robert Montano
Anna Rose Hopkins
Frank Harts
Alexandra Vino
Mackenzie Shivers
Steven: Alex Manette
Assistente di Brandon: Jay Ferraro
Anno: 2011
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