Turchia | Yüksek Sosyete

Serie turca basata sul dramma sudcoreano High Society che mischia solo un po’ le carte dal concept di Cinderella-Cenerentola.

Cansu, nonostante appartenga all’alta società di Istanbul e suo padre sia l’uomo più ricco e potente, si sente e viene trattata da sua madre, che sembra più la sua matrigna strega cattiva, come una Cenerentola inutile e portasfortuna, se non quello d’esser destinata a un ricco matrimonio che le possa dare più potere e lustro. Mentre Cansu invece in realtà è una ragazza semplice che vorrebbe solo una vita serena senza sfarzi con un uomo da amare e una realizzazione personale in un luogo che la faccia sentire bene.

Ma la madre la manda ad un incontro al buio con Mert Çalhan, anche lui rampollo viziato scansafatiche e donnaiolo appena di ritorno dagli Stati Uniti, però in realtà a quell’incontro in sua vece si presenterà l’amico d’infanzia Kerem, costretto a fargli quest’ultimo favore in nome dei vecchi tempi (prima di realizzare i propri sogni ed obiettivi di vita lontani dagli obblighi impostigli da sempre dalla famiglia di Mert per cui lavorano i suoi genitori), per non dispiacere la propria ricca nonna che gli ha combinato l’incontro e perché in realtà negli Usa ha una fidanzata.

Cansu contraria agli incontri forzati guarderà solo da lontano quello che dovrebbe essere Mert Çalhan ma poi non si presenterà a lui considerandolo il solito viziato arrogante figlio dell’alta società.

Ma il destino li farà tutti ritrovare all’azienda mercato Oliva dove Kerem fortuitamente va a salvarli dalla chiusura per l’arrivo improvviso degli ispettori sanitari, Cansu grazie al consiglio di una chiromante seguirà i “segni” che la porteranno fin li e si farà assumere come addetta alle vendite.

Qui Kerem scambiato per Mert Çalhan, da Cansu che informerà tutti sull’identità del loro eroe e salvatore, riceverà gli elogi di tutti facendo arrivare l’eco del successo fino all’orecchio della nonna di Mert, che è in realtà la proprietaria di un enorme azienda che possiede anche il market Oliva, orgogliosa dell’impresa affiderà a Mert le sorti del luogo. Ma Mert non capendoci un ciufolo e tentando come al solito di scansarsi la fatica farà un patto con Kerem, per un mese sarà lui il capo facendosi passare per Mert Çalhan mentre lui farà le veci del suo assistente, in cambio gli darà i soldi per realizzare il suo sogno sulla terra che possiede.

Però i casini non son finiti qui visto che Kerem è stato promesso dalla madre manipolatrice a un’insegnante di suo gusto per far accasare il figlio, che in realtà non ama la ragazza ma la accetta solo per compiacere la madre e per “sistemarsi”.

Senza scordarci di Ece il più bel personaggio della serie, altra commessa all’azienda Oliva, che tratterà Cansu come migliore amica e coccinella portafortuna.

E che il gioco delle coppie abbia inizio!

I due protagonisti sono abbastanza incolore insapore e inodore, per il divertimento confido di più sulla coppia Ece spontanea simpatica di cuore e diretta con Mert, quel che appare un semplice assistente che in realtà non era mai stato rifiutato in vita sua o detto delle verità in visu dato il suo nome e ricchezza oltre ad esser spiazzato a dover vivere una vita “normale” tra i comuni esseri umani, quest’esperienza lo faranno finalmente maturare?

L’unica tematica toccata interessante è la condizione della donna sposata, le violenze domestiche fisiche e psicologiche da parte dei mariti, e la pratica di divorzio vista come un onta/fallimento e non come una rinascita. Invece la cosa più triste è appurare che questa famigerata Alta società è solo fatta di persone stupide grette ignoranti e presuntuose che usano il potere solo per schiacciare e denigrare il prossimo.

Il tutto in 26 episodi da 115 minuti ognuno, di cui sarebbero bastati ampiamente solo 20 visto che i restanti 6 sono un allunga brodo tra no no no si si si e gne gne gne.

Nella norma.

Rating: ★★★★★★☆☆☆☆ 

Cast

Engin ÖztürkKerem Özkan
Hazar Ergüçlü: Cansu Koran
Mehmet Ozan Dolunay: Mert
Meric Aral: Ece
Zuhal Olcay: Süreyya Koran
Gulsah Comoglu: Begum Koran
Nihat Altinkaya: Levant
Anno: 2016

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