2.14 – Uno degli altri – One of them (Sayid)

Episodio: 2×14
Titolo Originale: One of them
Scritto: Damon Lindelof & Carlton Cuse
Regia: Stephen Williams
Episodio dedicato a: Sayid

58 giorni post crash

Flashback – Desert Sotrm – anno 1991

In un bunker iracheno, in un ufficio sotterraneo un gruppo di soldati agli ordini di un comandante della Guardia Repubblicana di nome Tariq, si trova impegnato a distruggere dei documenti che evidentemente sono compromettenti.
Il bunker viene bombardato ma i soldati non si fermano, bruciano e distruggono, poi un gruppo di Americani irrompe nell’ufficio con i fucili spianati e urlano agli Iracheni di fermarsi.

Conto fino a tre e poi sparo

Sayid e Tariq sono stesi a terra, tutte le armi sono puntate su di loro, mentre il Sergente Americano Tony Buccelli vuole sapere chi è il loro capitano, è disposto a contare fino a tre e poi è pronto a sparare. Punta il fucile alla testa di un iracheno che, anche se terrorizzato, sta continuando la sua opera di distruzione dei documenti perché l’ordine del suo superiore era di non fermarsi.
Il sergente inizia a contare “uno, due e ….” a quel punto Sayid non riesce a trattenersi e urla “smettila di strappare o ti ammazzano”, così i nemici si rendono conto che lui capisce bene l’inglese, vogliono sapere se è il capitano. Sayid dopo essersi scambiato una tacita occhiata con Tariq, che evidentemente non vuole farsi identificare, risponde che il suo superiore è andato a Falujah due ore prima. Buccelli lo osserva e gli dice “parli bene l’inglese Abdul ma stai mentendo e questo non è buono”, poi lo colpisce violentemente con il calcio del fucile.

Desert Storm – gennaio-febbraio 1991

Qualche giorno dopo Sayid viene prelevato dal Sergente Maggiore Sam Austen che intende servirsi di lui come interprete. Uno dei loro piloti è stato fatto prigioniero da Tariq, e vuole sapere se lui lo conosce. Sayid risponde che si tratta del suo comandante ufficiale e che si è rifugiato ad Heela. Probabilmente è una risposta provocatoria perché “Heela” è un termine che potrebbe essere tradotto come “speranza”.
“A Heela?” dice il sergente Americano, “bene! Benvenuto a Heela”, e così dicendo fa un cenno a un militare che apre una porta e Sayid si trova faccia a faccia con Tariq.

Sull’isola il 18 novembre 2004

Me ne occupo io

E’ mattina e Sayid si sta lavando quando correndo arriva Ana Lucia che cerca Jack, vuole avvertirlo che c’è una persona che si aggira nella giungla. Sayid la segue per accertarsene e vede che si tratta di Danielle Rousseau. Decide di occuparsene personalmente, quindi chiede ad Ana Lucia di lasciarlo solo e di non raccontare a nessuno quello che ha visto. Poi si addentra nella giungla e raggiunge Danielle, la quale si è spinta fino al loro accampamento proprio perché cercava lui. La donna dice che devono affrettarsi, deve portarlo in un posto dove potrà mostrargli qualche cosa che sarà utile a lui e a sui compagni.

Non mi fido di te, Danielle

Sayid senza tanti giri di parole, dice chiaramente che non si fida di Danielle, lei per convincerlo è pronta a consegnargli il suo fucile affermando che se ha mentito potrà usarlo contro di lei.

FB – anno 1991 – Ruba la pistola e uccidili tutti

Tariq è legato ad una sedia e Sayid deve interrogarlo alla presenza di Sam Austen, vuole sapere cosa è successo al loro pilota. Tariq non collabora, anzi dice a Sayid che è un traditore e che dovrebbe rubare una pistola e uccidere più soldati americani possibile. Sayid esita ma non agisce, fa le domande e le risposte che riceve sono soltanto degli insulti. Ovviamente non traduce correttamente, dice solo che il suo comandante non sa nulla. Sam Austen commenta con un certo rammarico che purtroppo non ha saputo usare bene la possibilità che gli è stata offerta. Ora lo manderà da qualcuno che non giocherà correttamente, detto questo chiama le guardie e lo fa portare via.

Sulla spiaggia – 18 novembre 2004

Sawyer è nervosissimo, il gracidio di una rana lo infastidisce, in quel momento passa Jin e lui gli chiede di dargli una mano, ma non riceve nessuna risposta. Sempre più nervoso Sawyer si addentra nella vegetazione seguendo il verso della rana e sorprende Hurley che sta mangiando, si tiene vicino lo zaino pieno di confezioni alimentari della Dharma. I due fanno un patto, Hurley deve aiutare Sawyer a trovare la rana che tanto lo disturba, in cambio Sawyer non racconterà a nessuno di averlo sorpreso con le scorte di cibo.

Aiuto! Liberatemi!

Danielle e Sayid si sono addentrai nella foresta, lei si ferma per recuperare il suo arco e alcune frecce che aveva nascosto precedentemente. Qualcuno sta gridando e chiede aiuto, Sayid prosegue verso una radura e vede un uomo intrappolato in una rete che urlando chiede di essere liberato. “Please….aiutatemi!”

Mi chiamo Henry Gale vengo dal Minnesota

“Quell’uomo è uno di loro, non credere a una sola parola di quello che dice”, ma Sayid non da retta alle parole di Danielle e taglia la corda per liberare la persona intrappolata. Io mi chiamo Henry Gale, quella donna è una pazza, sono intrappolato già dalla scorsa notte.
“Stai commettendo un grave errore, non credergli”, insiste Danielle “perché lui mente”. “E’ pazza” dice Henry Gale mentre Sayid lo libera, l’uomo si rialza e si accorge che Danielle sta per preparare l’arco, allora tenta di scappare, ma la freccia ormai è stata scoccata e lui viene colpito a una spalla cadendo a terra.

Sull’isola – 18 novembre 2004 – “Fai parlare quell’uomo!”

Sayid è perplesso, però si accerta che l’uomo non sia morto, “se avessi voluto ucciderlo lo avrei fatto” dice Danielle “Lui non è uno di noi” afferma convinta “se lo vuoi curare portalo dal dottore, ma prima accertati di legarlo e ricordati che lui è uno degli “Altri”. Parlaci, se non erro il tuo mestiere è quello di fare parlare le persone, ma ricordati che mentirà per molto tempo”. A Sayid non resta altro da fare che caricarsi sulle spalle il ferito e portarlo alla stazione del Cigno.

Fb – Inizio anno 1991 – “Fai parlare quell’uomo!”

Sayid viene quasi trascinato nell’ufficio di un americano che non si presenta, però ha sulla scrivania una pratica piena di informazioni su di lui, ed evidentemente sa anche come fare per ottenere quello che vuole. L’americano esordisce dicendo che non deve sentirsi sleale, lui ha fatto soltanto delle traduzioni per loro che hanno a cuore di ritrovare il pilota che è stato rapito, per rimandarlo alla sua famiglia. Per avere queste informazioni Sayid deve solo interrogare Tariq e farlo parlare, anche se certamente non sarà facile.

Capo di un’unità di armi chimiche al nord (probabilmente il Kurdistan iracheno)

Tariq prima di essere il suo comandante è stato a capo di un’unità di armi chimiche al nord e ha usato il gas Sarin su un villaggio iracheno dove Sayid aveva dei famigliari. Gli effetti di quel gas sono terribili, eppure Tariq non ha risparmiato nessuno né donne né bambini. A Sayid viene mostrato un filmato di repertorio che lo lascia sconvolto, poi l’Americano conclude consegnandogli una scatola che contiene strumenti di tortura.

Sull’isola

Sono arrivato 4 mesi fa con una mongolfiera

Sayid arriva alla stazione del Cigno e va a svegliare Locke, poi lo porta a vedere l’uomo ferito che sta malissimo e che continua a ripetere di chiamarsi Henry Gale.
L’uomo sostiene di essere precipitato quattro mesi prima sull’isola, dice che era con la moglie, viaggiavano su una mongolfiera mentre tentavano di attraversare il Pacifico.
Hanno vissuto in una caverna vicino alla spiaggia, tre settimane prima sua moglie si è ammalata ed è morta. Poi urla di dolore pregandoli di levargli almeno la freccia. In quel momento arriva Jack e Sayid lo ragguaglia sulla situazione. Quell’uomo è stato ferito dalla Rousseau che è convinta sia uno degli “Altri”, lui avrebbe voluto interrogarlo ma purtroppo la Rousseau lo ha colpito e per fortuna non mortalmente. Locke decide di lasciare tranquillo Jack affinché possa lavorare con calma il momento per le domande verrà dopo. Sayid prima di uscire dice a Jack di non disarmare quell’uomo, qualche cosa evidentemente non lo convince.

Grasso Grasso Grasso…

Sawyer aiutato da Hurley cammina nella giungla alla ricerca della rana, però è di cattivo umore. Dice che se fosse in un film dell’orrore sarebbe con una bella ragazza e non con Hurley, poi lo chiama “Barbar” Hurley lo corregge con Barmal, Sawyer continua a stuzzicarlo.
Hurley si arrabbia e sbotta dicendo di raccontare pure a tutti quanti che al ciccione piace il cibo, ma lui piace comunque alle persone….lasciando intendere che invece Sawyer non piace a nessuno, infine aggiunge “tu trovati la tua rana da solo” e si volta per andarsene.
Sawyer si rende conto di avere esagerato, si scusa, è che il verso di quella rana lo sta uccidendo!

Nel Bunker

Mentre Jack toglie la freccia e si occupa del ferito, Sayid e Locke si scambiano le loro impressioni, Locke dice che gli sembra una storia convincente quella di Henry Gale, il problema è che non hanno modo di sapere se quell’uomo dice il vero. “Non è esattamente così” replica Sayid “dammi solo del tempo e lo sapremo”. Poi chiede se Jack ha la combinazione della porta del locale armeria, Locke intuisce le sue intenzioni e dice “Se sei arrabbiato con qualcuno, cercati qualcuno da punire”.

Voglio solo scoprire la verità

Sayid dice che non ha nessuno da punire, ma dato che ha dei dubbi nei confronti di Henry Gale, vuole arrivare a scoprire la verità a modo suo.
E’ sicuro anche che Jack non approverebbe i suoi metodi quindi, per non essere intralciato, chiede a Locke di cambiare la combinazione del locale armeria dove intende portare il ferito per interrogarlo. Due, tre minuti al massimo basteranno a Locke e così l’accordo è concluso.

Faccio quello che deve essere fatto

Jack finisce la fasciatura poi Sayid e Locke lo convincono a spostare il ferito almeno momentaneamente, perché se qualcuno lo vedesse potrebbe spaventarsi.
Henry Gale viene adagiato sul pavimento del locale armeria, Locke e Jack escono ma Sayid si trattiene, poi chiude la porta alle loro spalle restando solo con il ferito.
Jack si allarma, batte dei colpi sulla porta e urla “Ma Sayid che cavolo fai?” la risposta è: “quello che deve essere fatto!”, così dicendo si raccoglie i capelli e si prepara ad interrogare Herny Gale.
La sua mente lo riporta indietro nel tempo quando si è trovato nella stessa identica situazione, era solo aveva gli attrezzi di tortura e doveva interrogare Tariq.

Desert Storm – anno 1991

Sayid è in piedi davanti a Tariq che è legato ad una sedia, apre la scatola e ad uno ad uno toglie degli arnesi terribili…un martello, un coltello, una pinza, e intanto Tariq ride, è convinto che sia tutto un imbroglio. “Sei qui per torturarmi?” dice ridendo, e aggiunge che Sayid è un soldato leale, figlio di un grande eroe, certo non farebbe mai nulla del genere. Sayid è impassibile e Tariq lo incalza, “tu ora ti ucciderai, mettiti un sacchetto in testa e chiudilo con del nastro adesivo. Ucciditi è un ordine!” Sayid non ubbidisce, il suo comandante con disprezzo gli sputa sul volto ma lui ormai determinato prende una enorme pinza e sembra ben deciso ad usarla.
Quando lascia la stanza Sayid è sconvolto, comunque ha ottenuto quello che voleva.
L’elicottero americano è atterrato in un campo a quattro km dal luogo dove si trovano ora, il pilota è stato giustiziato già da due giorni. Riconsegna la scatola con gli strumenti di tortura il suo viso è turbato, comunque dice che può accompagnarli sul posto. Le sue mani sono ricoperte di sangue.

Isola

Davanti alla porta dell’armeria Jack è alle prese con la combinazione, ma la porta non si apre.
Arriva Locke che spiega di avere cambiato la combinazione è non lo ha avvertito, del resto anche lui sta preparando un esercito e non ha chiesto il permesso a nessuno. Se prepara un esercito pensa di essere in guerra, quello che sta facendo ora Sayid fa parte della guerra.
Direi proprio che questa giustificazione è molto più che discutibile, considerando che Sayid sta per torturare un uomo!
Jack obietta che quell’uomo forse sta dicendo la verità e Locke pensa che forse sta mentendo. Da parte nostra ci stiamo ormai abituando alle divergenze di idee fra Jack e Locke. Tuttavia l’intento di Sayid è proprio quello di scoprire la verità, vedremo come lo farà.

Rispondi alle mie domande

Sayid interroga Henry Gale che è visibilmente molto sofferente, ma lui lo incalza, fa domande che richiedono risposte sempre più precise. Malgrado tutto quell’uomo non cade mai in contraddizione. La versione di Henry Gale è sempre la stessa, lui dice che è stato per quattro mesi o forse qualche cosa in più in una caverna vicino alla spiaggia nella parte nord dell’isola. Era in compagnia di sua moglie, speravano di essere visti. Avevamo una trasmittente di emergenza. Una ADF-Beacon.

Qualsiasi cosa tu pensi che io sia, non lo sono

Henry Gale con lo sguardo disperato dice a Sayid “qualsiasi cosa tu pensi io sia, non lo sono”, poi è lui che incomincia a porre degli interrogativi e gli chiede di dirgli il suo nome. Tutto è inutile, Sayid non si lascia distrarre e non molla, anzi, continua a fare domande, domande, domande su domande: “come si chiamava tua moglie da giovane, dove ha studiato…come è morta di che cosa è morta?”.

Ero un brav’uomo

Henry era sposato con Jennifer Murphy che ha conosciuto all’università del Minnesota. Stavano viaggiando insieme su una mongolfiera, sono precipitati sull’isola da 4 mesi o poco più e lei poi si è ammalata, tre settimane prima, ha avuto la febbre alta ed è morta.
L’uomo esasperato dice che non capisce perché deve dire tutto di se quando lui non sa neanche con chi sta parlando e insiste: “Posso sapere chi sei?”.
Per un momento l’espressione di Sayid sembra diversa e inizia a raccontare:
“Avevo 23 anni quando gli americani arrivarono nella mia terra…ero un brav’uomo, un soldato, ma quando gli americani se ne andarono io non ero più lo stesso. Durante i sei anni seguenti ho fatto cose che pagherei per rimuovere dalla mia mente. Cose che credevo che nessuno fosse capace di fare. Ma ho capito questo: una parte di me ne era capace, vuoi sapere chi sono? Sono Sayid Jarrah, sono un torturatore”.

La rana

Finalmente Sawyer ha trovato la rana che tanto lo disturbava e la tiene nel palmo della mano. Hurley che ha uno strano presentimento, cerca di scherzare e dice che gli ricorda tanto Stuart una tartaruga che lui aveva da bambino, poi aggiunge che potrebbero portare la rana lontana da li così non disturberà più nessuno. Per chissà quale strana ragione Sawyer dice che lui ha un’altra idea, chiude il palmo della mano e uccide la piccola rana. Hurley ne resta sconvolto.

La pinza

Jack raccoglie gli strumenti che ha usato per medicare Henry Gale e si accorge che manca la pinza, Locke cerca di parlargli ma lui è arrabbiato e non risponde, intanto si lava le mani.
Nel locale armeria l’interrogatorio continua. Henry Gale ora descrive la mongolfiera che lo ha portato sull’isola. Dice che era alta 42 metri e larga 18, aggiunge molti altri dati tecnici, compreso il fatto che chi la guarda da sopra vede una enorme faccia gialla sorridente. Racconta di avere avuto una miniera dalla quale estraeva minerali non metallici poi dice con un certo piacere che tutto il mondo avrebbe voluto bere un aperitivo con lui. Viaggiava così perché quello era il suo sogno piaceva molto anche a sua moglie che trovava la cosa molto “chic” e lui era un uomo molto ricco.

Basta!

Improvvisamente Sayid cambia, ha l’aria di avere ascoltato abbastanza e ordina a Henry Gale di dargli le mani, poi deciso gli chiude un dito nella pinza che ha preso a Jack e ricomincia a interrogarlo. Vuole sapere come ha fatto a seppellire la moglie a quanti metri l’ha sepolta, ma improvvisamente è lui a cedere ed è come se parlasse di se stesso.
Dice che se avesse sepolto un cadavere o se avesse fatto del male a qualcuno che amava, se lo ricorderebbe perfettamente e Sayid piange disperato! E prima di rendersene conto da inquisitore diventa inquisito.

“Hai mai perso qualcuno?”

Hai perso qualcuno su questa isola? Chiede Henry Gale (ma che strana domanda), Sayid risponde che è successo, ma si è trattato di un incidente, la persona responsabile pensava di sparare a qualcuno che era venuto per ucciderla…”qualcuno come te!”. Il momento di commozione è passato e la rabbia riesplode.
Henry Gale spaventato gli dice di calmarsi ma non ci riesce. Sayid adesso è una furia, inizia a picchiarlo violentemente dicendo che lui sa che cosa è successo. “tu lo sai..tu lo sai!” e ormai senza più controllo colpisce e colpisce con pugni e calci. Il prigioniero urla terrorizzato.

Rivalità

Mentre Jack e Locke si affrontano per decidere cosa fare, il tempo passa velocemente. Jack vuole che Locke apra la porta dell’armeria ma il tempo è pochissimo, ormai bisogna inserire i numeri nel computer. Jack è sicuro che se anche non premeranno il bottone non succederà nulla. Ovviamente Locke è del parere opposto ed entrambi si rinfacciano le conseguenze di quello che succederebbe se nessuno inserisse i numeri.
Dalla sala dell’armeria si sentono le urla di Herny Gale, Sayid non smette di colpirlo, è evidente che ha perso il controllo di se. Il tempo passa veloce, il Countdown è cominciato, così Locke dà a Jack la combinazione per aprire la porta dell’armeria mentre lui si precipita a inserire i numeri nel computer. Preso dall’agitazione si confonde, preme il pulsante con un leggero ritardo e per un momento sul display alla parete appaiono degli strani geroglifici. Locke si spaventa, poi fortunatamente appare il numero 108 e tutto torna alla normalità. Jack intanto è riuscito ad aprire la porta dell’armeria e riesce a fermare la furia di Sayid.

E’ uno di loro io lo so

“Cosa ti ha preso Sayid?” chiede Jack e lui risponde “è uno di “Loro” io lo so”. Jack ricorda a Sayid che sta ragionando esattamente come la Rousseau ha fatto con lui, non gli ha creduto lo ha torturato perché era convinta di avere davanti un nemico. (episodio: Solitudine – 1.09)
Locke osserva che tutto è relativo, per la Rousseau chiunque sia su quell’isola per lei è un “Altro”.

Febbraio 1991- Guerra del Golfo

Puoi diventare “uno di noi”

Sam Austen è seduto di fronte a Sayid su un furgone militare e lo accompagna nel deserto fino al punto stabilito per il suo rilascio. Durante il tragitto Sam Austen gli chiede se ha moglie o figli, lui intanto stringe in mano una fotografia di sua figlia che guarda con immenso affetto, si tratta niente meno che di….. Kate!

Ci stiamo ritirando, se vuoi potrai diventare “uno di noi”

Sayid scende dal camioncino mentre il militare che lo ha spinto a torturare Tariq si avvicina a lui e gli dice che Saddam pensa al potere, gli Americani si stanno ritirando e questa è l’occasione per diventare uno di loro. Aggiunge con sarcasmo che ora Sayid ha una nuova abilità da poter sfruttare, verrà un giorno in cui avrà bisogno di ottenere delle informazioni e ora ha imparato come fare.
Sayid risponde che quello che ha fatto nessun essere umano dovrebbe farlo ad un altro e che non lo farà di nuovo. Il militare accenna di si con il capo, poi conta delle banconote gliele mette in una tasca della giacca e lo saluta augurandogli buona fortuna. Sayid resta solo in mezzo alla strada sperduta nel deserto, intanto enormi colonne di fumo nero si addensano alle sue spalle.

Sull’isola 18 novembre 2004

Charlie tu hai dimenticato?

Durante il tramonto Sayid è seduto in riva all’oceano e parla con Charlie, gli racconta che la Rousseau ha ferito un uomo che poi lui ha portato nel bunker e lo ha picchiato. “Perché lo racconti a me?” chiede Charlie. Sayid risponde che Jack gli ha chiesto per quale ragione lui fosse tanto certo che quell’uomo fosse uno degli “Altri”.
Io lo so perché non provo rammarico per quello che ho fatto, spiega Sayid, ma non posso spiegarmi né con Locke né con Jack, perché loro hanno dimenticato.
Hanno dimenticato che ti hanno legato e poi hanno rapito Claire e chissà che cosa le hanno fatto…
Gli “Altri” sono persone che non hanno pietà. “Dimmi Charlie tu hai dimenticato?”.

Osservazioni

I Losties sono ormai sicuri di non essere soli sull’isola, oltre a loro e ci sono anche “Gli Altri”.
Gli “Altri” hanno attaccato, sabotato e rapito i naufraghi del volo 815. Ana Lucia li definisce addirittura animali e sostiene che potrebbero essere dovunque. A volte non si riesce a vederli ma si percepiscono perché “sussurrano”, insomma fanno davvero paura. Bisogna preoccuparsi di loro.

Uno di noi, uno degli Altri, dunque questa espressione che sentiamo usare ormai sempre più spesso, sottintende che quando si parla di “Altri” si parla di un nemico. Il nemico è la rappresentazione del male.

Appartenere alla stesso gruppo significa identificarsi nel “bene” (essere buoni), infatti anche in presenza di rivalità o di controversie si tende a trovare risoluzioni pacifiche.
Viceversa le controversie con il nemico (quindi con il male – ovvero persona cattiva) si possono risolvere soltanto con uno scontro.

Esperienza
Anche le persone che appartengono alla stessa comunità possono fare scelte diverse rispetto a quelle dei propri compagni, perché ogni azione è influenzata non solo da un senso morale comune ma anche dalla propria esperienza di vita.
Ogni uomo impara a comprendere i fatti attraverso l’esperienza.
I filosofi John Locke e David Hume negano che l’uomo nasca con delle idee o delle qualità innate, tutto deriva dall’esperienza che insegna a distinguere i comportamenti buoni da quelli cattivi, i comportamenti leciti da quelli illeciti.

Bene e male convivono in ognuno di noi
Sayid dice di se stesso che era un brav’uomo ed è cambiato dopo l’arrivo degli Americani nella sua terra. “Grazie” a loro è diventato un torturatore, cosa che lui vorrebbe rimuovere dalla sua mente perché la trova orribile. Suo malgrado ammette anche a se stesso che una parte di se poteva convivere con il male. Riconosce che nella sua natura esiste in maniera forte il conflitto fra il bene e il male e lui stesso ha riconosciuto che esiste la possibilità di scegliere.
Nessun individuo può essere solo buono o solo cattivo, di conseguenza anche un gruppo di persone non può essere fatto solo di uomini buoni o uomini cattivi. Le vicende di vita vissuta da Sayid ne sono la conferma.
E’ stato proprio l’Americano che faceva parte dell’esercito USA che operava per liberare il Kuwait dagli invasori Iracheni a fare di lui un torturatore.

L’isola ci mette alla prova
Sembra proprio che l’isola metta alla prova i naufraghi.

Contrappasso
Secondo questa legge, chi fa del male poi viene castigato e la pena arriva per contrasto o per similitudine.
Sayid sull’isola è stato torturato da Danielle, in seguito è proprio lei che lo cerca quando cattura Henry Gale. Lei è certa che quell’uomo è un bugiardo e aggiunge “se non erro è il tuo mestiere quello di fare parlare le persone”. In pratica è Danielle che spinge Sayid a fare quello che ha fatto. Nel bunker anche Locke aveva capito quello che aveva intenzione di fare e sceglie di aiutarlo, non di fermarlo.

Redenzione (liberare gli uomini dal male)
Se l’incontro con Henry Gale era il test di Sayid certo lui non lo ha superato.

Dubbi
Jack ha fermato Sayid lasciandoci nel dubbio, Henry Gale è un naufrago oppure è uno degli “Altri”?

Countdown è arrivato a zero e per un attimo sono comparsi degli strani geroglifici e poi finalmente il numero 108 che ha tranquillizzato Locke, ma che ha lasciato noi il dubbio.
Inserire quei numeri serve davvero? Tutto sommato a noi, come a Jack, non sarebbe affatto dispiaciuto vedere cosa sarebbe successo se il bottone non fosse stato premuto.

Lost e la letteratura
Henry Gale è il nome dello zio di Dorothy la bambina protagonista della fiaba “Il Mago di Oz”.

Soprannomi
Sawyer chiama Hurley “Barbar” che è una storpiatura del nome del protagonista di uno show televisivo del 1987, basato sui libri di Laurent de Brunhoff. Babar è un giovane elefante che vive molte avventure e trova sempre la forza per superare le difficoltà che incontra.
Fred “Rerun” Stubbs era un personaggio molto robusto che faceva parte di uno show televisivo Americano intitolato “What’s Happening!!” che andò in onda dal 1976 al 1979.
Un soldato Americano chiama Sayid “Abdul“.

Animali
Gli Animali appaiono spesso negli episodi di Lost, considerando che esprimono la dimensione istintiva dell’uomo, sia positiva che negativa, si può tentare attraverso la “simbologia degli animali” di capire se in queste apparizioni ci sono dei “messaggi “ a noi destinati. Nel caso di Sawyer lo abbiamo visto prima “perseguitato” da un cinghiale e ora disturbato da una rana.

Il Cinghiale porta con sé forza, coraggio e fierezza, è profondamente connesso con la Madre Terra e i misteri della Natura, può insegnarti a ritrovare la tua autostima e, se necessario, a combattere per farti rispettare. La sua presenza significa che puoi affrontare i problemi della vita e uscirne vincitore. In effetti nel caso di Sawyer la vista del cinghiale si è rivelata utile.

Rana
La Rana secondo la simbologia è preavviso di cambi e metamorfosi.
Sawyer la uccide perché lo rende estremamente nervoso, forse nel suo inconscio c’è il rifiuto di affrontare dei cambiamenti (La mia è semplicemente una vera e propria ipotesi)

Timeline
I ricordi di Sayid riguardano quella che noi conosciamo come “La Tempesta nel deserto” avvenuta nel 1991, quando gli Americani con altri 35 paesi attaccarono l’Iraq con l’obbiettivo di liberare il Kuwait che le truppe irachene avevano invaso.
Possiamo dedurre che Sayid sia nato nell’anno 1968.
Sayid parla con Charlie degli “Altri” che hanno fatto del male ai Losties, si riferisce ai fatti avvenuti negli episodi Un figlio – 1.10 e Inseguimento – 1.11.

Relazione fra i personaggi
Sam Austen è il padre di Kate. (Episodio: Storia di Kate – 2.09)
Continua a emergere una relazione tra i personaggi anche prima dell’incidente aereo, quasi a confermare la validità della teoria dei “Sei gradi di separazione”.

Gli autori di Lost in una loro dichiarazione dissero che Lost è paragonabile allo schema di Rube Goldberg, in cui tutti i componenti sono umani.


Eco uno schema Rube Goldberg che rende molto bene l’idea della “connessione”

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Autrice: Katrina

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