Dexter

Dexter, nella mente di un serial killer o è solo fare un po’ di “pulizie”?

Non è mai esistito un intero telefilm che guardasse il mondo da questa prospettiva, i pensieri di un serial killer… però tiene a precisare che è solo un giustiziere, lui uccide solo “colpevoli”.
Ecco a voi Dexter Morgan.

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Cosa c’è nella mente di un serial killer? Cosa pensa? Cosa prova? Come reagisce? Cosa c’è nel suo cuore?
Dexter ci da le risposte, chiare, semplici, senza fronzoli, senza pudore, senza giustificazioni moraliste di sorta, tutto nudo, crudo, lineare, talmente elementare da risultare surreale, quasi ironico.

Inizialmente si resta perplessi, quasi sconcertati nel seguire le “gesta” e i pensieri di Dexter, che attua efferati omicidi seguendo una sua logica e un suo particolare regime morale.

Di giorno è Dexter, il bravo fratello, bravo fidanzato e bravo tecnico ematologo della scientifica di Miami, e di notte è il vero Dexter, finalmente senza la maschera, quella che è costretto ad indossare da una vita, fingere di provare dei sentimenti, apparire come tutti gli altri, per non destare sospetti, per non far vedere la sua vera indole, quella che solo il padre defunto conosceva, l’istinto del killer.
Il padre adottivo, un poliziotto, per “salvarlo” gli insegna tutte le tecniche per non farsi scoprire e delle regole da seguire per incanalare “fruttuosamente” la sua piccola mania, il suo hobby, il “codice di Harry” per buttar via…l’immondizia, assassini d’innocenti che agiscono per scopi meno “nobili”.
Dexter studia tutto minuziosamente, pianifica ogni mossa, ogni omicidio, come ha studiato espressioni, parole ed emozioni da mostrare al pubblico, stando sempre attento a non far vedere a nessuno il vero se stesso, ne sarebbero devastati, sconvolti, non l’accetterebbero, perderebbe tutto, libertà e i suoi unici legami con la realtà, con l’umanità.

In questo telefilm, tratto dall’opera letteraria “La mano sinistra di Dio” di Lindsay Jeff, è resa benissimo l’interiorità di Dexter, il suo perfetto equilibrio nell’essere quello che è di notte e quello che appare di giorno, lucido, consapevole d’essere “vuoto”, poiché non prova emozioni e sensazioni per nulla e quasi per nessuno.

Addentrandoci nella sua storia, a fine 1° serie, si capisce qual’è stato l’evento che ha fatto scindere il suo inconscio, per renderlo immune dalle sofferenze umane; perché è così, perché è diventato così e chi l’ha aiutato ancor più in questa scissione interiore.
Nella 2° si approfondisce ancor più e lo si vede dibattersi tra la sua “dipendenza” e ciò che potrebbe salvarlo dalla propria distruttività.

Uova al tegamino, una gustosa fetta di carne, una spremuta d’arancia, ogni mattina lo stesso rituale; vediamo Dexter svegliarsi per un morso di una zanzara, assetata di sangue (allegoria di se stesso e di un nuovo “collega” dissanguatore, che lo sfida giorno dopo giorno regalandogli pezzi recisi di Barbie), si guarda allo specchio mentre si fa la barba, una goccia di sangue scivola giù, se non fosse la sua, sarebbe finita con gli altri trofei di caccia, dietro la grata della ventilazione, in una scatola dei ricordi, insieme a tutte le gocce di sangue delle sue vittime, conservate meticolosamente su vetrini.
Ed ora la colazione, Dexter taglia la sua fetta di carne, ancora imballata nella pellicola, come finiscono i suoi “colleghi”, la cuoce per bene e la mastica con gusto, si cucina un uovo, trita il caffè, con un coltello a doppia lama (di quelli perfetti a “lavoro”) si affetta un’arancia, e ne spreme accuratamente la polpa.
Come un bravo ragazzo ordinato e coscienzioso ogni mattina Dexter usa il filo interdentale, stringendolo energicamente da entrambi i lati, passandolo tra i denti con l’accuratezza di chi è abituato a fare radicali e approfondite “pulizie”… tutto da solo.
Infila una t-shirt, sembra quasi un’immagine di soffocamento (il Dexter dello “schermo” che soffoca il vero Dex) o come un fantasma nascosto nel suo involucro, ma ecco il viso, che con un sorriso malizioso e sarcastico affronta la sua lunga giornata di lavoro… far mettere in prigione efferati assassini o liquidarli definitivamente quando vien la notte?

L’attore che lo interpreta è bravissimo, con un’attonita espressività Dexter non capisce le richieste emotive che gli si cercano dall’esterno, e con un’espressione sorniona organizza e pianifica “lavoretti” serali.

È un telefilm pieno d’ironia, di surreale leggerezza, tensione fino allo spasimo, in più c’è una profonda e coinvolgente componente umana specialmente nel rapporto di Dexter con la sua fidanzata Rita e i suoi figli.
Questa è lo specchio/proiezione della madre “innocente” di Dexter con i propri figli, il gelido serialkiller protegge e salva ora la sua nuova famiglia per “salvare” se stesso, la sua parte umana, quello che lo tiene ancora ancorato alla realtà, all’innocenza perduta, che lui strenuamente non vuole far perdere a loro, per questo lui a Rita non racconterà mai nulla del vero Se, per proteggerla, per non perderla, per non spaventarla sul chi è veramente Dexter Morgan.

Ma lui è veramente così? Senza affettività?

Simpatici tutti gli altri personaggi di contorno, dalla sorella Deborah, ragazza estremamente fragile in continua ricerca di approvazione e considerazione che, per imporsi e fare la “dura”, dice parolacce a ripetizione, a Doacks che lo bracca sospettandolo sempre di qualcosa, agli altri suoi particolari colleghi di lavoro.
L’ambientazione è una Miami vista da un’angolazione differente, meno oleografica e patinata di quella propostaci in CSI, e quando scattano quelle ironiche musichette di sottofondo non si riesce a restare indifferenti.

Dexter lascia il segno… tra gocce e scie di sangue.

La Sigla

La serie è costituita da 8 stagioni da 12 episodi ognuna, 45 minuti a puntata.

Rating: ★★★★★★★★½☆ 

Ideatore: James Manos, Jr.

Cast

Michael C. Hall: Dexter Morgan
Julie Benz: Rita Bennett
Jennifer Carpenter: Debra Morgan
Erik King: James Doakes
Lauren Vélez: María LaGuerta
David Zayas: Angel Batista
James Remar: Harry Morgan
C. S. Lee: Vince Masuka
Desmond Harrington: Joey Quinn
Geoff Pierson: Thomas Matthews
Aimee Garcia: Jamie Batista
Anno: 2006-2013

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