Gilmore Girls: A Year in the Life

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Questo revival, atteso 10 anni, è un misto di emozioni, da un lato la gioia e la commozione di tornare alla magica Stars Hollow, e con lei tutti i suoi incredibili personaggi insieme alle Gilmore Girls, dall’altro una profonda delusione per un prodotto che solo in minima parte è all’altezza della serie e spesso neanche di singoli episodi, con un finale che chiude un cerchio ma spesso snaturato nei confronti di alcuni personaggi.
La spiegazione è che l’ideatrice, Amy Sherman-Palladino, a cui era stata portata via la serie alla 6° stagione ha deciso in tutti questi anni di non guardare cosa è accaduto nella 7°, imponendo un evoluzione e il finale che aveva deciso per le GG tanti anni fa. Il tutto in alcuni casi risulta senza molto senso a distanza di così tanto tempo e data l’evoluzione a questi nella 7° stagione, di cui se ne rimpiange il finale aperto ma molto più positivo e speranzoso per le nostre ragazze e amici.
Creando una specie di congelamento per loro durato 10 anni in cui tante cose importanti non sono state dette o fatte.

Partendo per ordine:

Emily, la capostipite delle Gilmore Girls, ci stupisce e emoziona con il percorso evolutivo più bello di tutti. Stupendoci e incarnando appieno l’essere GG, rivoluzionando tutto e trovando una nuova strada e percorso di vita che la rendono più libera e serena.
Lorelai, finalmente riesce a sciogliere uno dei suoi nodi ancestrali che la trattenevano e immobilizzavano, ora è pronta ad esprimere appieno ciò che desidera.
Rory, no comment, come riuscire a distruggere completamento un personaggio con inspiegabile accanimento riducendolo ad una foglia al vento in caduta libera, completamente accartocciata su se stessa e totally Lost.
Richard, il nostro amato patriarca ci ha lasciato ma non nei nostri cuori, la sua presenza/assenza è resa con delicatezza e un profondo affetto sentito da tutti loro e noi.
Luke, always and forever Luke.

La palma d’oro dell’ironia e dissacrazione sta volta viene data a Paris, che riesce con un calcio vigoroso a spodestare persino l’eclettico Kirk, che non manca di stupirci e lasciarci a bocca aperta per il suo secondo incredibile cortrometraggio e non solo.
Grande delusione Sookie, attrice non in parte nella sola apparizione di 5 minuti.
Lane resta per sempre totally rock but shhhhhhhhhh.
Michel, una nuova sfida per lui.
Miss Patty irriconoscibile, Taylor sempre lo stesso così come Babette.

GG ship

Dean, nella breve apparizione riceve quello che si merita.
Logan, regredito ed involuto, ma da come è stato impostato il revival sembra che al sangue non si mente e non si può fuggire all’effetto tale padre tale figlio, tale madre tale figlia, tale padre tale padre.
Jess, teamJess forever, un Uomo che s’è fatto da se, che ama profondamente e comprende.
Christopher, è sempre lo stesso o peggiorato?

In più sono stati aggiunti personaggi e situazioni poco attinenti alla trama o a GG, per esempio Sutton Foster, che aveva recitato precedentemente in A passo di danza (Bunheads), serie che Sherman-Palladino ha creato dopo la conclusione di Una mamma per amica, cancellata poi dopo una sola stagione. Inserendo per lei un musical troppo lungo, ripetitivo e noioso quando sarebbe bastata solo la canzone/specchio con Lorelai per lasciare il segno commuovendoci.
L’emozione c’è, in più punti non si può non lasciarsi andare con loro e per loro al pianto e commozione, ma ci sono tante troppe imperfezioni e nonsense da uscirne pienamente soddisfatti.

Questa miniserie è composta da 4 episodi da 90 minuti ognuno.

Il voto, considerato l’amore per questa serie, potrebbe essere 6 ma nella realtà si merita massimo un 5, per una serie che è sempre stata da 10. La delusione per tutto ciò che poteva essere è troppo cocente.

Rating: ★★★★★☆☆☆☆☆ 

Ideatrice e sceneggiatrice: Amy Sherman-Palladino, Daniel Palladino

Cast

Lauren Graham
Alexis Bledel
Melissa McCarthy
Keiko Agena
Yanic Truesdale
Scott Patterson
Kelly Bishop
Edward Herrmann
Liza Weil
Jared Padalecki
Milo Ventimiglia
Sean Gunn
Chris Eigeman
Matt Czuchry
Jason Ritter
Anno: 2016

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