Buon giorno

ozu

Con leggera ironica delicatezza Ozu c’insegna, grazie a due bambini, che la parola non serve se usata solo per futili chiacchiere e convenevoli, per parlar del tempo e non di sentimenti, il linguaggio delle parole non è il più vero e sincero.

Questo film è un remake di uno dei successi degli anni 30 dello stesso Ozu (Sono nato ma… 1931).

Già dalla musichetta allegra introduttiva e dai colori e forme ci sentiamo negli anni ’50 in cui il progresso era osteggiato dalla maggior parte degli adulti, che consideravano la televisione uno strumento per stupidi o, per chi la guardava, poteva ridurre l’intera popolazione in idioti.

Ma due fratelli, di un piccolo sobborgo di Tokyo, non sono d’accordo, tutti loro ragazzini del circondario si recano a casa dell’unico proprietario di una televisione per guardare gli incontri di lotta.

I ragazzini cercano di convincere in tutti i modi i genitori a comparare una tv, ma questi, ignorando il loro desiderio, li esortano a stare tranquilli.

Così i due caparbi bambini decidono di far lo sciopero della parola, in casa e fuori, persino a scuola.

Quest’azione come un effetto domino creerà problemi ai genitori con le vicine pettegole e malpensanti, i malintesi amplificano stupidi preconcetti che avvelenano il cuore.

Apparentemente un film semplice che invece mette a nudo la fragilità umana con garbo e una scorreggia sincera.

Delizioso.

Rating: ★★★★★★★★★½ 

Regia: Yasujiro Ozu
Sceneggiatura: Kôgo Noda, Yasujiro Ozu

Cast

Heiichirô Fukui: Keiji Sada
Setsuko Arita: Yoshiko Kuga
Keitarô Hayashi: Chishû Ryû
Tamiko Hayashi: Kuniko Miyake
Kikue Haraguchi: Haruko Sugimura
Minoru Hayashi: Kôji Shitara
Anno: 1959

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