La scomparsa di Patò

Finalmente da un libro del Maestro Andrea Camileri se ne fa un film, ovviamente strepitoso per l’ironia, la trama intricata, la bravura di tutti gli attori, anche i comprimari, e la sottile satirica denuncia sociale.

Sicilia, 1890. Nella piazza del paese di Vigata, come consuetudine si sta celebrando il Venerdì Santo con la rappresentazione del “Mortorio”, la Passione di Cristo. I personaggi sono interpretati dagli abitanti del paese e il ruolo di Giuda è stato affidato all’integerrimo, compito e irreprensibile ragioniere e direttore della sede locale della banca di Trinacria Antonio Patò (Neri Marcorè).

Giunti al culmine della rappresentazione con l’impiccagione di Giuda, gli spettatori diventano testimoni di un evento a dir poco bizzarro: Giuda-Patò, dopo essere caduto nell’apposita botola sotto al palco, costruita per la messa in scena dell’impiccagione, scompare nel nulla; nel suo camerino non si trovano né i suoi abiti né il costume di scena.

Su un muro di Vigata qualche giorno dopo compare una scritta “Murì Patò o s’ammucciò (si nascose)?”.

Da quel momento, il delegato della Pubblica Sicurezza Ernesto Bellavia (Maurizio Casagrande) e il maresciallo dei Reali Carabinieri Paolo Giummaro (Nino Frassica) entreranno in competizione ostacolandosi nelle indagini, finché non gli sarà ordinato di collaborare per forza.

Tutti continuano a chiedersi che fine abbia fatto Patò, è morto? È scomparso? Il corpo non si trova.

La signora Patò (Alessandra Mortelliti, nuora di Camilleri) è in lacrime ipotizzando il peggio.

Magistrale anche per l’impostazione un po’ teatrale nell’interazione tra i personaggi.

Rating: ★★★★★★★★★★ 

Regia: Rocco Mortelliti
Sceneggiatura: Andrea Camilleri, Maurizio Nichetti, Rocco Mortelliti

Cast

Rag. Antonio Patò: Neri Marcorè
Paolo Gummaro: Nino Frassica
Ernesto Bellavia: Maurizio Casagrande
signora Patò: Alessandra Mortelliti
Arturo Bosisio: Flavio Bucci
becchino Don Carmelo: Roberto Herlitzka
principessa Imelda Sanjust: Simona Marchini

Anno: 2011

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